martedì 13 dicembre 2011

Contanti saluti a chi perseguita gli anziani

Milioni di anziani vivono con angoscia supplementare la manovra. Temono pensioni e Ici, ma anche di dover rinunciare ai contanti e dover armeggiare con le carte elettroniche
di Marcello Veneziani
Ci sono milioni di anziani che vivono con angoscia supplementare la manovra del governo Monti. Non temono solo le pensioni paralizzate, con l’indice bloccato, e non temono solo la tassa sulla casa che abitano.
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Ma temono ancor più di dover rinunciare ai contanti e armeggiare con le carte elettroniche.
Conosco tanti anziani che senza un gruzzolo di contanti si sentono perduti. Senza liquidi temono di non poter fronteggiare gli imprevisti della vita, le malattie e l’assistenza, la paga alla badante e la paghetta ai nipoti, un bisogno, un regalo. Quei soldi danno loro mezza serenità e autonomia. E ora devono rinunciare a quella sicurezza, altrimenti passano all’illegalità.

Molti sono nel panico. Non hanno carte elettroniche, non sanno come si fa, temono le banche sanguisughe, vogliono poter toccare, sentir frusciare le banconote. Per loro il contante è come l’ossigeno, la pasticca per il cuore, la chiave di casa,la sciarpa e l’ombrello.E poi non ci vedono bene, non usano i bancomat per ritirare contanti, si perdono tra codici, procedure, paure di scippi, ardue letture e digitazioni. E la banda magnetica cos’è, un’orchestra che esegue musiche attraenti? E si sentono pure coglionati perché loro, modesti ultrapensionati, sono sospettati d’evasione fiscale...

Ma perché rendere più difficile una vita già piena d’insidie e acciacchi? È crudeltà mentale accanirsi con loro. Fatelo con noi, con chi è in età da lavoro, ma risparmiate almeno vecchi e bambini. Tecnici, ma che avete al posto del cuore, la calcolatrice? Contanti auguri.
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