di Marcello Veneziani
Evviva, è tornata la democrazia, finalmente potremo goderci direttamente a casa nostra l'Ici, che crescendo, da sposata, si chiama Imu. Colpire insieme case e pensioni, noi popolo di casalinghi proprietari e pensionati, significa colpire la stragrande maggioranza degli italiani negli affetti più intimi.
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La casa resta il bene assoluto per gli italiani, non negoziabile. Riescono a perdonare la corruzione ma sulla casa no, è un affronto personale. La casa è il luogo della verità per gli italiani, la Grande Cuccia, il loro punto fermo, il grembo materno, la proiezione immobiliare dell'utero. L'Italia ha la più alta percentuale al mondo di proprietari di case. La nostra ricchezza è ancora nel mattone, la nostra sicurezza è tornare a casa. Ora cambiamo case lungo la vita o le dilaniamo in laceranti separazioni; ma resta immobile il Mito. Il nostro patriottismo è domestico. Non house, ma home; il calore della Casa, una e indivisibile.
Nella Casa c'è tutto il mammismo, il gusto per la cucina, il mobilio e la vita comoda, l'individualismo e il familismo nazionali. C'è il ricordo, il rifugio, la ricompensa. Affetti e affettati, eros e routine, la tv e il pc, tic e tabù, il comò della nonna, la vita vera. Ci sono di mezzo duemila anni di cristianità ma il culto della Casa risale ai romani. Poi venne l'Imu- li murtacci...- e sulla casa piovve la bomba anatomica, fatta su misura per noi.
http://www.ilgiornale.it/rubrica_cucu/una_bomba_sganciata_casa/07-12-2011/articolo-id=561051-page=0-comments=1
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