martedì 6 dicembre 2011

Una spremuta d’Italia senza zucchero

Ma c'era bisogno dei professori per colpire la casa, le pensioni e l'Iva? Ci volevano i tecnici per au­mentare le tasse e tagliare così poco gli sprechi pubblici e i costi della poli­tica, accanendosi con le sole provin­ce?

di Marcello Veneziani

Ma c'era bisogno dei professori per colpire la casa, le pensioni e l'Iva? Ci volevano i tecnici per aumentare le tasse e tagliare così poco gli sprechi pubblici e i costi della politica, accanendosi con le sole province? E la mitica lotta all'evasione, che fine ha fatto? Son buoni tutti a trovare i soldi in questo modo.

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Abbiamo commissariato la democrazia e atteso un mese per una manovra che avrebbe potuto benissimo firmare Tremonti e varare Berlusconi. Che differenza c'è fra Monti e Tremonti, oltre il prefisso?

Il caratterino di Tremonti. E che differenza c'è tra il Professore e il Cavaliere? C'è Berlusconi, l'indole e la biografia, l'incompatibilità radicale tra Lacrime & Sangue e Sesso & Sorrisi. Al più il Colle e i Sette Savi della democrazia avrebbero potuto chiedere consulenza ai Tecnici e poi girare i consigli al premier, altrimenti niente appoggio. Invece no, il fine era far fuori quel governo; era una mozione politica, non una questione finanziaria.

Non mi interessa a questo punto cavalcare la nostalgia dell'ex premier che pure cresce nel Paese. E non propongo la rivolta degli Italiani contro il governo-mannaia, di cui apprezzo il gesto della rinuncia al cumulo delle indennità. Se esistesse la politica, proporrei l'insurrezione anti-euro; ma la politica ha fallito e il popolo è depresso.

Allora confermo la mia opinione: teniamoci Monti, auguriamoci che vada avanti questa tregua dolorosa, stringiamo i denti per la mazzata, ma - vi prego - pensiamo sul serio al futuro. Mettiamo a frutto questa spremuta d'Italia senza zucchero.

http://www.ilgiornale.it/rubrica_cucu/una_spremuta_ditalia_senza_zucchero/06-12-2011/articolo-id=560851-page=0-comments=1

1 commento:

  1. Vogliamo sperare che il giornalista abbia visto la sala prima dell'inizio della conferenza quando parla di trenta persone, altrimenti dobbiamo pensare che non sappia fare di conto, con circa 50 posti a sedere e una trentina di persone in piedi, 30 sono proprio un numero distante dalla realtà (sono ben visibili le foto dell’evento che danno il giusto senso del numero dei partecipanti), a questo punto dubitiamo che dall'altra parte possano esserci state 200 persone, se da noi ha ridotto di oltre il 60% le presenze e per loro ha usato il metodo della moltiplicazione, possiamo credere che non fossero più di una settantina.
    A parte la dissertazione sui numeri che dimostra per chi ancora ne avesse bisogno di come certa stampa dà le notizie, ci saremmo aspettati per diritto di replica di leggere la nostra risposta agli articoli apparsi nei giorni precedenti, ma visto il tono dell'articolo ne comprendiamo il perché.
    Vorremmo inoltre far presente che nessuno è stato rinchiuso, ma il convegno è rimasto aperto a tutti nella sua pluralità anche ad alcuni manifestanti ANTI, che sono entrati incuriositi sia per ascoltare che per porre domande, senza che questa abbia suscitato alcunchè.
    Di questo ringraziamo ancora una volta tutti i partecipanti, che con la loro presenza hanno dato dimostrazione di buonsenso e di non preoccuparsi della politica inutile degli ANTI, ma di voler sapere e ritenerci una realtà diversa da quello che altri vorrebbero fargli credere

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