martedì 6 dicembre 2011

“Uscire dall’Euro si può”


"Uscire dall’Euro si può”. Questo il titolo dell’evento ospitato in Villa Ghirlanda domenica scorsa. Racconto la vicenda con gli occhi di uno studente universitario, desideroso di sapere qualcosa di più sul tema, di estrema attualità e importanza. Evento a sfondo politico? Se non lo avessi letto su alcuni giornali quali il Giorno, per citarne uno, probabilmente non me ne sarei manco accorto. Magari per mia disattenzione, o magari perché l’evento non ha presentato alcun tipo di partigianeria particolarmente spiccata, ma si è limitato all’esposizione dei fatti all’ordine del giorno, affidandone il racconto a tre persone devo dire molto competenti, provo a ricordarne i nomi…ma è difficile. C’era però un economista, e due esponenti di associazioni culturali presenti sul territorio lombardo. Tema centrale è stato quello del Signoraggio bancario, francamente non molto a riguardo è stato detto da giornali e siti web, dunque mi è parso molto utile sapere che quando la Bce stampa per l’Euro-zona carta moneta, non lo fa assolutamente gratis, ma chiede indietro spese del materiale e il valore nominale stampato sul pezzo di carta stesso. L’economista sopraccitato ha fatto capire che se fosse lo Stato stesso a stampare per sé moneta, tutte queste spese e interessi richiesti verrebbero meno e parte del debito pubblico derivante proprio dal Signoraggio andrebbe finalmente eliminato. Stato italiano nello specifico che auto-immetteva denaro prima dell’entrata in vigore della moneta europea, senza portare costi accessori appresso, aggiunge l’economista. Vengono poi intrapresi discorsi probabilmente scomodi ma sicuramente degni di nota, su cui quantomeno vale la pena riflettere. E se la crisi, il default, la recessione, che dir si voglia, fosse stata provocata volontariamente dai grandi economisti del mondo? E’ il grande quesito posto dai “tre” intrattenitori dell’evento. Sarebbe stato facile etichettarli superficialmente come dietrologi, visionari di fatti che (mi permetto di dire, apparentemente) non si vedono a occhio nudo. Ascoltando senza pregiudizi, mi sono però reso conto di come il discorso in effetti regga eccome. Stiamo assistendo al rumoroso tonfo, uno dietro l’altro, degli stati europei. Prima la Grecia, ora l’Italia sono state colpite da una crisi apparentemente presentatasi come malattia virale, ma analizzando con più attenzione viene riscoperta come volontariamente indotta. Gli economisti avrebbero infatti tutto l’interesse del mondo nel causare la recessione dei diversi Stati membri, i quali per poter cosi sopravvivere e salvarsi sono costretti ad afferrare la mano tesa dall’Europa a quelli che malauguratamente “cadono in mare”. Le mani tese, viene fatto notare, rispondono ai nomi ben precisi di Papademos prima per la Grecia, Mario Monti ora in Italia. Minimo comune denominatore: entrambi ex-economisti di consigli o commissioni dell’Unione Europea.
Solo in conclusione di comizio, un rappresentante dell’associazione culturale (Vox populi) che ha organizzato l’evento, “sfoga” un certo risentimento nei confronti di coloro che hanno cercato di mettere il bavaglio sulle loro bocche, rivendicanto il diritto di poter affrontare temi come quello del Signoraggio bancario, che hanno una valenza trasversale.

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