lunedì 12 novembre 2012

La Provincia di Milano fa festa con gli indiani alla faccia dei marò

Gli enti locali finanziano il capodanno hindù, la ricorrenza che a causa delle vacanze dei giudici del Kerala ritarda il verdetto sui nostri fucilieri

Gli indiani, in tutto il mondo, celebrano in queste ore la festività più importante e sentita: il Diwali, la festa della luce, che è il capodanno degli hindù.
Ieri sera a Milano hanno fatto le ore piccole con cena e lotteria grazie al patrocinio della Provincia, nella sala congressi dell'ente governato dal centro destra. Il giorno prima avevano eletto Miss India in Italia.
Peccato che quest'anno due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, siano trattenuti in India da quasi nove mesi e che all'orizzonte non si veda alcuna «luce» che li riporti a casa. Anzi rischiano di passare il Capodanno (nostro), oltre che il Natale, in libertà vigilata a Kochi, dove è iniziata la loro odissea. Non solo: il Diwali a Milano è sponsorizzato dal consolato di New Delhi, che rappresenta il paese che tratteniene i fucilieri del reggimento San Marco. E al danno si aggiunge la beffa della Corte suprema indiana, che ha in pugno la sorte dei fanti di marina e continua a rimandare la decisione. Si sperava in una sentenza risolutiva prima del Diwali, ma i giudici sono andati tranquillamente in ferie fino al 19 novembre proprio per la festa della luce.
«È sconvolgente scoprire che la Provincia sponsorizza le celebrazioni della comunità indiana per il Diwali, proprio la festa che permette alla corte indiana di rinviare ulteriormente la sentenza sul caso dei nostri marò, protraendone la prigionia» scrive al Giornale, Gianrocco Torio, che ha sollevato il caso. Milano è tappezzata di manifesti che annunciano il Diwali, presso il centro congressi di via Corridoni, con il simbolo della Provincia e il patrocinio del consolato. Il Diwali si festeggia in molte località italiane da Torino, con l'appoggio del Comune, a Roma, grazie alla presenza di 150mila indiani nel nostro paese.
«Il patrocinio lo abbiamo concesso ogni anno in nome degli ottimi rapporti con il consolato indiano e con la comunità. Però la nostra posizione in difesa dei marò resta chiara. Per primi abbiamo esposto le foto di Girone e Latorre», spiega al Giornale, Umberto Maerna, assessore della Provincia milanese. Il 99% delle sponsorizzazioni del genere passa per il suo ufficio, ma questa è stata decisa dalla presidenza. Il Diwali milanese si è tenuto ieri alle 19 con tanto di cena a prezzo politico e lotteria. I manifesti che l'annunciavano hanno i colori dell'India e lo stemma della Provincia.
«Personalmente ho ricordato i marò il 30 ottobre per le celebrazioni dei 70 anni di El Alamein e poi nella giornata delle Forze armate. L'impegno al loro fianco della Provincia continua», sottolinea Maerna. Di togliere il patrocinio al Diwali non se ne parla e nessuno ha chiesto agli indiani una presa di posizione netta in occasione del loro Capodanno, che per i marò certo non festeggiano.
Fra gli indiani d'Italia in molti sono convinti che Girone e Latorre devono tornare a casa per evitare ulteriori tensioni fra i due paesi. A cominciare da Vinod Sahai fondatore dell'associazione che ha organizzato il Diwali milanese. «Il braccio di ferro non serve a nulla. Stiamo lavorando per risolvere questa vicenda, ma adesso è tutto in mano alla Corte suprema. Se la Provincia ritirasse il patrocinio sarebbe controproducente» spiega Sahai al Giornale. «L'uomo che apre tutte le porte in India» è stato a Delhi per esercitare pressioni e ha incontrato pure i marò in libertà vigilata nello stato del Kerala.
Il Diwali è una festa in onore di Lakshmi, dea della fortuna e della ricchezza e sposa di Vishnu, che secondo la tradizione porta prosperità nelle case davanti alle quali sono accese piccole lampade a olio. E gli hindù onorano anche Ganesh, il dio elefante che aiuta a superare gli ostacoli e il dio Rama, che trovò la strada di casa illuminata proprio dalle lampade del Diwali.
In Italia, per la festa della luce, si accendono delle candele. A questo punto speriamo che servano pure per i marò bloccati in India e che la dea della fortuna li aiuti a tornare a casa.
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