Marcello Veneziani
L'altro giorno ero in treno e al mio fianco avevo una specie di piccolo Buddha in versione napoletana. Il piccolo chiattone (pingue) non aveva dieci anni, e chiedeva alla madre, chiattona pure issa, notizie sulla crisi economica in atto e come mai nessuno riesce a risolvere la situazione. Dopo aver assunto tutte le notizie utili, ha emesso un responso che mi ha lasciato di stucco: perché non invadiamo la Svizzera? Il piccolo Buddha, o se preferite il piccolo Hitler o il piccolo Stalin, faceva un ragionamento diabolicamente ineccepibile.
Ci mancano i soldi, la Svizzera ha tante banche, è neutrale, non fa guerra e non oppone resistenza; dunque perché non ci pigliamo la Svizzera? Ecco la soluzione ai nostri problemi. Favolosa. Altro che secessione, meglio l’annessione. Anschluss. E poi è assurdo che un’Europa nata a immagine e somiglianza della Svizzera, intorno alla moneta e alle banche, debba avere questo buco nero in pieno centro. Arrenditi, Svizzera, sei circondata. Mi sembra magnifica la soluzione proposta dalla creatura che ragionava come Napoleone, sbrigativo ed efficace.
Aggiungerei una sola postilla. Una volta invasa, imporrei alla Svizzera di assumersi lei l’onere di governare l’Italia. Noi non siamo buoni, come dicono a Napoli, non siamo capaci. Ci considerino il loro Cantone inferiore, sotto tutti i punti di vista, il più popoloso e il più rognoso. Il Canton Tapino. Dichiariamo guerra alla Svizzera col proposito di perderla a tavolino e di arrenderci ai loro cioccolati a cucù... Che schiava di Berna Iddio la creò.
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