"Il nuovo comunismo, quello cinese fondato sul capitale che, si badi bene, non è il libro di Marx ma il denaro sonante derivante dallo sfruttamento dei lavoratori contro cui appunto il filosofo tedesco aveva scritto il suddetto libro; il nuovo comunismo, dicevamo, non mangia più i bambini. Ora, per far spazio ai mastodontici disegni industriali e più genericamente economici di Pechino, si accontenta dei poveri resti di qualche milione di cadaveri di tutte le età dell’area centro orientale del Paese. A Zhoukou, nella provincia dell’Henan, le autorità hanno infatti dato il via a una spaventosa campagna di demolizione dei cimiteri e rimozione delle relative salme", racconta Carlo Nicolato su Libero di domenica 25 novembre. Già, i comunisti cinesi sfrattano i morti pur di fare più affari. E questo è soltanto l'ultimo orrore di regime. Le autorità di Zhoukou, nella provincia dell'Heman, smantellano i cimiteri per dare terreni ad aziende e palazzinari. Sono già state rimosse 400mila salme, che sono state gettate nelle fosse comuni.
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