Nel comparto pubblico Re Giorgio è l’unico ad aver salvato lo stipendio dalla spending review: nel 2013 ai 239.192 euro che prende già, il presidente ne aggiungerà altri 8.835. Pure le toghe sfuggono ai tagli
"Il bel gesto evidentemente non è arrivato. Dopo anni di tagli ai costi della politica, la rabbia popolare e la scure calata anche dal governo di Mario Monti, l’unico a non avere tirato la cinghia nelle istituzioni italiane è Giorgio Napolitano. Certo, nessuno ha osato toccare lo stipendio personale del presidente della Repubblica, aspettando quel bel gesto che non è arrivato. Ma fa impressione scoprire che lo stipendio di Napolitano sarà l’unico in tutto il comparto pubblico ad aumentare nel 2013. La notizia è nascosta fra i trasferimenti del ministero dell’Economia sui costi della politica raccontati dalla tabella 2 allegata alla legge di stabilità", spiga il vicedirettore di Libero,Franco Bechis, sul quotidiano di venerdì 30 novembre. Dal Quirinale arriva uno schiaffo agli italiani: Napolitano si alza lo stipendio. Nel comparto pubblico, Re Giorgio è l'unico ad aver salvato la paga dalla spending review: nel 2013 ai 239.192 euro che già prende, ne aggiungerà altri 8.835. L'inquilino del Colle ignora la rabbia dei cittadini tartassati e non si cura nemmeno della spending review che investe gli organi dello Stato. E anche le toghe sfuggono ai tagli: Csm, ermellini, Tar e Corte dei Conti potranno spendere di più.
Leggi l'approfondimento di Franco Bechis su Libero di venerdì 30 novembre
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