lunedì 19 novembre 2012

Quei rivoluzionari di sinistra che vivono nel lusso con i soldi di papà


Per la serie “sinistrati radical chic” il caso di Christopher Chiesa, tra gli arrestati dopo gli scontri tra studenti e forze dell’ordine
Vent’anni, matricola di Scienze politiche alla Sapienza dopo due bocciature al liceo, una frase di Ulrike Meinhof orgogliosamente sbandierata sul profilo Facebook («se dai fuoco a una macchina è reato, se ne bruci migliaia è un’azione politica»)
ecco cosa ne pensa il padre, imprenditore, chef stellato titolare di un noto ristorante a Cuneo, intervistato da Il Giornale
Dovevano tenerlo dentro più a lungo, senza una punizione gli togliamo persino il senso di colpa. Lui è tutto tronfio per questa pseudovittoria giudiziaria. Io lavoro, non lancio sampietrini ai poliziotti. E non possiamo fare di questi ragazzi degli eroi. Col garantismo familiare non li aiutiamo a crescere
Mio figlio studia Scienze politiche alla Sapienza, mi contesta, fa il comunista ma poi a Roma ha casa, a mie spese, a Monte Mario, mica a Cento celle. Vive nel lusso e fa il no-global con le spese legali saldate dai centri sociali. Lui è iscritto a un centro sociale. E poi lui quando faceva il rappresentante di classe era l’ultimo della sua classe. Devi dare l’esempio, studia, gli dicevo io… macché. Adesso gestisco alberghi e ristoranti, di lavoro ne avrebbe se volesse. Ma lui vive molto meglio di tanti poliziotti che sono stati aggrediti negli scontri…
ed ecco come risponde il genio rivoluzionario al Corriere
La violenza, ripeto, è condannabile, ma quando la gente ha fame, alla fine, siamo tutti esseri umani. Scrittore preferito? «Non leggo romanzi». Saggi, allora? «Boh, al momento non me ne viene uno in mente» Fare il poliziotto è una scelta. Non dettata dalla crisi. Non è che non ci sia altro rifugio che la polizia. Io faccio l’università e lavoro come giardiniere…

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