Decreto sui costi della politica, minuti contati al Senato per l’approvazione. Il provvedimento scade il9 dicembre ed entro quella data dovrà essere convertito in legge, pena la decadenza. Ecco perchè si rincorrono voci su un possibile ricorso alla fiducia da parte del governo per non perdere gran parte delle norme. Alla Camera sono stati fatti cambiamenti radicali, ma non c’è tempo per poter intervenire di nuovo e ripristinare alcune parti (buone) del testo originario. Come quelle sui tagli ai vitalizi. Nonostante nelle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio di Palazzo Madama siano stati presentati oltre 370 emendamenti (che anche se solo parzialmente approvati, costringerebbero ad un ritorno del testo alla Camera e questo si rivelerebbe esiziale) si cercherà di evitare di mettere mano al testo. C’è troppo timore che il provvedimento possa decadere, costringendo il governo ad intervenire ex novo, ma anche in questo caso non ci sarebbero i tempi per concludere un nuovo iter prima della fine della legislatura. Insomma, per il decreto taglia (parzialmente) i costi della politica, questa è davvero l’ultima spiaggia. E la fiducia, quindi, si avvicina.
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