venerdì 11 maggio 2012

Rimettete a noi i nostri debiti


L’Italia è nelle mani di una ragazzi­na che abbraccia suo padre e gl’impedisce d'impiccarsi

L’Italia è nelle mani di una ragazzina che abbraccia suo padre e gl’impedisce d'impiccarsi.
In questa catena terribile di suicidi, quel gesto d’amore disperato ma fruttuoso della quindicenne di Calolziocorte è l’unico spiraglio di luce, salvezza e umanità.

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Una salvezza domestica e famigliare, figlia d’amore.
Scusate se torno sui suicidi ma credo che siano la vera chiave del nostro presente, sia in senso politico-civile sia esistenziale.
Sul primo piano chiedo, anzi supplico, che qualcuno osi proporre una bonifica, un’amnistia generale, anche se non totale.Un piano d’uscita dalla situazione cancellando il debito pubblico e privato. Eccettuati i casi limite e i truffatori recidivi, si arrivi al reciproco disarmo del debito: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori ».O in subordine,si cancelli l’interesse da strozzino applicato sui ritardi e si ripristini l’importo originario non pagato, col solo aggiornamento Istat. Si può studiare un piano serio e proporre di applicarlo anche al debito pubblico, pure in sede europea? La politica può incalzare il governo su questo doppio tema, fare proposte serie? È un’emergenza, occorrono rimedi eccezionali, da visionari lucidi.
Sul piano esistenziale, vorrei dire mille cose, ma non c’è spazio. Lasciate che io ne accenni solo una: la radice dei suicidi è nella pulsione di morte, nella stanchezza di vivere e nella perdita di senso che contagia l'epoca e poi si traduce in atto per cause reali, come i debiti.
Per ogni suicida ci sono mille devitalizzati...

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