"Abbiamo azzoppato Adinolfi". La rivendicazione dell'agguato aRoberto Adinolfi, amministrato delegato dell'Ansaldo Nucleare gambizzato a Genova, è arrivata alla sede milanese del Corriere della Sera. La firma sul comunicato è quella della Fai, Federazione anarchica informale. In particolare la rivendicazione è quella del Nucleo Olga. Il volantino di quattro pagine, recapitato al Corriere per posta ordinaria, ha il timbro postale di Genova.
Stregone dell'atomo - Nel lungo testo viene citata una frase di Adinolfi, gambizzato a Genova lunedì e dimesso oggi, in cui il dirigente sminuisce l'impatto ambientale del nucleare e la portata del disastro nucleare in Giappone di Fukushima. Il titolo della rivendicazione è "Il marchio della vita". Nel testo si legge: "Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo dall'anima candida e dalla coscienza pulita". Il dirigente viene ritenuto tra i maggiori responsabili, insieme a Scajola, del ritorno del nucleare in Italia. In un altro passaggio si legge: "Con piacere abbiamo riempito il caricatore. Impugnare una pistola, scegliere e seguire l'obiettivo, coordinare mente e mano sono stati un passaggio obbligato. Siamo dei folli amanti della libertà e mai rinunceremo alla rivoluzione, alla distruzione completa dello stato e delle sue violenze". Accuse anche contro il gruppo che controlla Ansaldo: "Proponiamo una lotta contro Finmeccanica piovra assassina".
Chi sono gli autori - Il nome del nucleo Olga si riferisce a "Olga Ikonomidou, nostra sorella delle CCF (cospirazione cellule di fuoco/FAI), nuova corrente anarchica greca, ed è detenuta in un carcere ellenico. Oggi l'Ansaldo Nucleare, domani un altro dei suoi tentacoli". Ma la Fai annuncia nuove azioni: potrebbero essere almeno otto, tante quanti sono i "membri prigionieri della Ccf/Fai detenuti in Grecia. Nelle nostre prossime azioni il nome degli altri fratelli greci, una azione per ognuno di loro".
Ritorno delle Br - In parallelo le Brigate Rosse cavalcano la rabbia che sta montando nel Paese contro la politica economica del governo. Questa mattina, venerdì undici maggio, a Legnano sono stati trovati quattro volantini firmati Brigate Rosse. Erano affissi in quattro diversi punti della città. Si tratta dei fotocopie del volantino col quale le Brigate Rosse rivendicarono nel 1977 l'attentato all'allora direttore del Tg1 Emilio Rossi. Il primo era appeso su una targa esterna dell'agenzia delle entrate di via Pisa, il secondo all'Inps di via Podgora, mentre gli ultimi due erano affissi sulle pareti esterne dell'azienda Franco Tosi. Uno su una bacheca all'angolo di piazza Munumento e l'altro sul cancello del dopo-lavoro di via Cairoli.
Nessun commento:
Posta un commento