lunedì 10 giugno 2013

FESTA DEL CENTENARIO: QUEI COLORI ATTACCATI ALLA PELLE CHE RENDONO ORGOGLIOSI DI ESSERE SESTESI. EMOZIONI A RAFFICA PER UNA SERIE DI ABBRACCI CHE HANNO RIPROPOSTO UN FILM FATTO DI GIOIE E DOLORI SPORTIVE CHE SONO ANCHE LA STORIA DI SESTO.

Sesto San Giovanni -    "Quei colori li hai proprio attaccati alla pelle". E' la frase che mi ha rivolto Ermes Berton, mitico preparatore dei portieri, ai tempi della C1, abbracciandomi alla festa del Centenario della Pro Sesto. Il riferimento era alla maglia biancoceleste che ho indossato sabato pomeriggio per l'occasione. Berton ha davvero ragione. E sabato quella sensazione di "seconda pelle" biancoceleste e' stata ancora più forte del solito. Quanti ricordi, quante emozioni! Vincenzo Maiolo, nonostante quei 20 chili in più, resta sempre il "numero 1 della storia recente della Pro Sesto". Cosi' come Massimiliano Caliari e' una "leggenda vivente". E ancora il gladiatore Claudio Mandotti, il fantasista Marcello Albino, il mastino Maurizio Bedin. Poi mister Giovanni Trainini, "super" Massimo Nava, Filippo Galli, Luca Pasini, Ciro Improta e, dulcis in fundo, il "tifoso dei tifosi", mio padre Giuseppe. Cito, infine (e mi scusi chi ho dimenticato) - relativamente alla storia recente - Ermes Regali, Salvo Zangari, Nicola Radici, Lele Albertini e, ovviamente, l'altro "super" Jacopo Colombo. Impossibile non rivolgere un pensiero ai ragazzi ed "ex ragazzi" Curva Vito Porro: fantastici! Ripeto, nominarli tutti e' impossibile. Ma l'abbraccio, che sabato mi ha unito a ognuno di loro, compreso il sindaco Monica Chittò (vedi foto ndr), e' stato semplicemente emozionante. In ogni abbraccio ho rivisto un film di ricordi. Gioiosi e meno gioiosi. Ma ricordi di una storia indelebile, che mi riempiono il cuore di essere, prima ancora che grande tifoso della Pro Sesto, orgoglioso cittadino sestese. Nato, cresciuto, sposato e sempre residente a Sesto San Giovanni. E allora grazie ancora a tutti coloro che hanno preso parte alla grande festa. Grazie per avermi fatto vivere una serie di emozioni "grandi così". Momenti forse irripetibili, perchè autenticamente e sinceramente unici. (Pierfrancesco Gallizzi, giornalista e cittadino sestese). 

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