martedì 4 giugno 2013

ALTRO CHE TAGLI: CAMERA E SENATO COSTANO ANCORA 1,5 MILIARDI DI EURO. TROPPO.

Sanguisughe, di Mario Giordano
Altro che tagli ai costi della politica: Camera e Senato costano ancora 1,5 miliardi di euro l’anno, pari allo 0,1 per cento del Pil. La notizia pubblicata dal Sole 24 Ore di ieri passa sotto silenzio: forse che non bisogna disturbare il nuovo manovratore di Palazzo? Per l’amor del cielo, è vero: alcuni risparmi sono stati fatti sia dalle precedenti assemblee legislative, sia dai nuovi presidente Pietro Grasso e Laura Boldrini, che appena insediati si sono anche ridotti lo stipendio. Infatti la spesa dello Stato per il Parlamento si è un po’ ridotta nel 2013 . Ma di quanto? Del 5 per cento. Cioè infinitamente meno di quanto si è ridotta la spesa delle famiglie italiane a causa della crisi.
                Allora: vi sempre giusto che mentre tutti tagliano le spese in modo importante, il Parlamento le riduca  solo del 5 per cento? Non è troppo poco? Tanto più se si pensa che nessuna assemblea legislativa al mondo costa tanto quanto la nostra (che poi funziona pure male): ogni italiano paga il proprio Parlamento 27 euro al mese, contro i 14 della Francia, i 13 del Brasile, gli 11 degli Stati Uniti, i 10 della Germania e della Gran Bretagna, gli 8 del Portogallo e i 4,89 della Spagna.
Di fronte a un costo del Parlamento doppio o triplo rispetto al resto del mondo, che si fa? Si riduce del 5 per cento.  Non è una presa per i fondelli?  Un solo dato per capire: solo gli stipendi del personale della Camera costano 238 milioni di euro, ciò significa che ciascun addetto alla Camera, barbiere e autista compresi,  in media guadagna 150mila euro l’anno, oltre 10mila euro al mese.  Non si potrebbe cominciare a tagliare qui? Magari sforbiciando un po’ più del 5 per cento?

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