S’i fosse foco arderei ’l Monti. S’i fosse Silvio, com’i sono e fui, torrei le donne giovani e leggiadre, e vecchie e laide lasserei altrui. O se preferite aggiornare Cecco Angiolieri con i rincari della luce...
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l’arderei sulla sedia elettrica.
Per carità, scherzo, lunga vita a Monti, ma non al suo governo. Al dopo Monti si deve pur pensare e il programma del Pdl fondato sulla limitazione dei poteri, delle tasse e dei giudici, è giusto e coerentemente liberale, ma non basta per (re)suscitare l’Italia. Dopo il mio cucurucucù di domenica scorsa ho ricevuto una marea di appelli, proposte, richieste d’ogni tipo, da ogni parte d’Italia.Non per merito dell’articolo ma per bisogno reale di trovare un punto di ripartenza ideale e politico e non solo pratico-elettorale.
Tra i tanti, Elisabetta Foschi da Urbino mi chiedeva un nome per battezzare «un’associazione che provi a ridare la voglia di credere e che incarni la rabbia e l’orgoglio dei tanti italiani sfiduciati dai partiti». Le ho suggerito RinascItalia, che è un appello (Rinasci Italia), una citazione polemica (a Salvaitalia, Crescitalia, Tassitalia) e un richiamo storico (al Rinascimento, al Risorgimento). Se non è già in uso...
Sì, primum vivere, è necessario che si risponda prima sul terreno pratico tra casa, lavoro, tasse. Ma è necessario pure alzare la testa e il tiro, riprendere la sfida delle idee e delle passioni civili. Perché i Coniugi Padella&Brace, ovvero Tecnici e Partiti, hanno mortificato ambedue. E se non entriamo in quello spirito di rinascita non ci risolleveremo.
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