L’Associazione di via Pasquale Sottocorno e il comitato di quartiere chiedono l’interramento delle due linee elettriche
di Patrizia Longo
Sesto San Giovanni, 14 luglio 2012 - Quell'elettrodotto che corre sotto le finestre dei palazzi e attraversa i campi di Cascina Gatti, proprio non lo vogliono più. Ad osteggiarlo, da alcuni anni, sono i residenti di via Sottocorno. Che, il mese scorso, hanno fatto un passo in più: la fondazionedell’Associazione di via Pasquale Sottocorno.
Obiettivo: l’interramento delle due linee elettriche. Al loro fianco, in una sorta di gemellaggio, si è schierato con decisione anche il comitato di quartiere. Che, invece, quell’elettrodotto se l’è ritrovato nella progettazione del parco della Media Valle del Lambro e del nuovo insediamento residenziale «Bergamella». L’unione fa la forza: gli uni e gli altri, hanno preso parte all’assemblea che avrebbe dovuto trattare esclusivamente la nuova viabilità, ma che ha finito inevitabilmente per allargarsi a tutte le problematiche sentite dai residenti della zona.
E che problematiche: «Stiamo aspettando una risposta sulla fattibilità dell’interramento, perché quell’elettrodotto è nocivo, per le case ma anche per il parco» ha fatto presente Massimiliano Corraini, uno dei promotori dell’Associazione di via Pasquale Sottocorno. L’ipotesi di un interramento è stata avanzata dai comuni di Sesto e di Milano a Terna, la società che è subentrata ad Aem nella gestione dell’elettrodotto, già interrato su territorio milanese nell’ambito del piano Marelli.
E che problematiche: «Stiamo aspettando una risposta sulla fattibilità dell’interramento, perché quell’elettrodotto è nocivo, per le case ma anche per il parco» ha fatto presente Massimiliano Corraini, uno dei promotori dell’Associazione di via Pasquale Sottocorno. L’ipotesi di un interramento è stata avanzata dai comuni di Sesto e di Milano a Terna, la società che è subentrata ad Aem nella gestione dell’elettrodotto, già interrato su territorio milanese nell’ambito del piano Marelli.
Una beffa, per gli abitanti di via Sottocorno, giacché le linee ripartono proprio dalle loro abitazioni. A seguito di un esposto dei residenti della via, l’amministrazione sestese precedente aveva chiesto una nuova rilevazione ad Arpa, l’agenzia regionale che si occupa delle questioni ambientali, e uno studio epidemiologico ad Asl, su possibili correlazioni tra malattie ed esposizione ai campi elettrici e magnetici. Perché i residenti di via Sottocorno ne sono sicuri: quell’elettrodotto causa malattie gravi.
E proprio Corraini lo aveva fatto presente, all’incontro che aveva messo attorno a un tavolo i tecnici di Sesto, di Milano, di Terna, Arpa e Asl: «In via Sottocorno 18 ci sono stati 13 casi di tumore e 3 di leucemia infantile», mentre al civico 60 «altri 23 casi di tumore, di cui 19 negli ultimi 5 anni» senza contare i problemi di fertilità, aborti spontanei, mal di testa, spossatezza anche nei bambini. Pur di fronte alle rassicurazioni di Arpa e Asl, sugli effettivi rischi per la salute, le amministrazioni di Sesto e Milano hanno dunque concordato di chiedere l’interramento anche del secondo pezzo di linea.
Ad incalzarle ci penseranno i residenti del quartiere. Quelli di via Sottocorno, in primis. Ma anche del resto di Cascina Gatti. Perché l’elettrodotto, di fatto, rende inutilizzabile una porzione consistente di parco della Media Valle del Lambro, off limits per giochi dedicati ai bambini, panchine, alberi. E preoccupazioni sono state sollevate anche per i nuovi orti, che sarebbero troppo vicino alle linee elettriche. La battaglia comune è appena iniziata.
patrizia.longo@ilgiorno.net
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