martedì 10 luglio 2012

Mutui: in banca poco credito e pratiche scorrette sulle polizze



Mutui: in banca poco credito e pratiche scorrette sulle polizze
Credito con il contagocce e solo supergarantito: le banche tengono alti i tassi non riducendo il loro guadagno e fanno la cresta sulle polizze. La nostra inchiesta con telecamera nascosta in quasi 200 agenzie bancarie svela le pratiche scorrette per la vendita di polizze abbinate ai mutui di cui sono beneficiarie.Di mutui se ne fanno pochi e quelli che si fanno si pagano cari perché le banche non rinunciano ai loro consistenti guadagni applicando al tasso di mercato (Euribor e Irs) uno spread altissimo. Oggi lo spread, cioè la fetta di guadagno della banca, arriva addirittura al 4,5%, portando i tassi dei mutui a valori molto alti che rendono insostenibili le rate. Insieme al mutuo, le banche ti rifilano anche le loro polizze vita di cui sono beneficiarie, e sui cui ci guadagnano. Anche se la legge lo vieta.



Come ti rifilo la polizza
 
L’Isvap, l’istituto di vigilanza delle assicurazioni, ha vietato alle banche di essere allo stesso tempo erogatrici dei mutui e beneficiarie delle polizze legate al mutuo stesso (scoppio e incendio e caso morte). Il nuovo regolamento, entrato in vigore il 2 aprile scorso, dovrebbe mettere fine a una pratica scorretta di cui fa le spese il cliente che, per ottenere il mutuo, è di fatto costretto a sottoscrivere la polizza sponsorizzata dalla banca, sborsando fino all’80% in più rispetto agli altri prodotti disponibili sul mercato. Siamo andati in 185 agenzie bancarie di 12 città a chiedere un mutuo di 100mila euro, durata 20 anni: nel 68% dei casi ci hanno offerto una polizza incendio e scoppio e nel 22% una polizza vita di cui la banca è beneficiaria. In chiaro conflitto di interessi e in barba alla legge.  Questo significa per chi chiede il mutuo un aumento enorme del premio: in media circa 6.800 euro, con punte di 21.600 euro. Di certo costi non giustificabili.

L’Isvap fa partire le ispezioni grazie alla nostra inchiestaAbbiamo mandato i risultati della nostra inchiesta all’Isvap, l’Istituto di vigilanza delle assicurazioni, che ci ha assicurato che ci saranno le ispezioni per verificare che le banche e gli istituti finanziari si siano allineati alle nuove disposizioni di legge sulle polizze abbinate ai mutui. Ci hanno inoltre ribadito che nei casi di violazione accertata, il Codice delle assicurazioni prevede l’applicazione da parte dell’Isvap di sanzioni pecuniarie.

Nessun credito al FondoPer far aprire le casseforti delle banche anche ai giovani che hanno redditi precari e nessun santo in paradiso che possa fare da fideiussore per un mutuo impegnandosi a coprirlo in caso di insolvenza, dal settembre scorso è sceso in campo il governo con un Fondo di garanzia da 50 milioni di euro (www.diamoglifuturo.it/fondo-casa), destinato a coppie sposate under 35 e a single o coppie conviventi purché con figli minori. Questi soldi sono stati stanziati come garanzia per i mutui erogati da banche che hanno stipulato apposite convenzioni in cui si impegnano a offrire il finanziamento con uno spread massimo dell’1,20% fino a 20 anni di durata, dell’1,50% oltre i 20 anni. In pratica, gli istituti di credito che aderiscono devono limitare almeno alla metà gli spread solitamente applicati, riducendo il loro guadagno a favore di tassi più accessibili. Pochi lo fanno. Lo dimostra la nostra inchiesta nelle agenzie di otto città italiane dove abbiamo chiesto un mutuo nei panni di una coppia "semiprecaria" (lei con il posto fisso, lui no): quasi 9 agenzie su 10 hanno ignorato il Fondo dicendo di non conoscerlo. Solo nove sparute agenzie su 71 ci hanno fatto l’offerta di mutuo applicando lo spread previsto dal Fondo.

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