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venerdì 1 febbraio 2013

ORRORI DI REGIME Ora i comunisti ci ricascano: mangiano bimbi in Nordcorea Pyongyang, la carestia causa migliaia di morti per fame e spinge i contandini all'antropofagia. La rivelazione del "Sunday Times": "Padre mangia figlio"

Ora i comunisti ci ricascano:
mangiano bimbi in Nordcorea

di Maurizio Stefanini
I comunisti tornano a mangiare i bambini: in Corea del Nord. Proprio mentre Google Maps, come già preannunciato, diffonde le nuove mappe del Paese che rivelano l’ubicazione dei siti nucleari e dei famigerati campi di lavoro dove tra i 100.000 e i 150.000 prigionieri sarebbero costretti a lavorare 16 ore al giorno, il Sunday Times rivela che un uomo vi sarebbe stato condannato a morte per avere ucciso e poi mangiato i suoi due figli. La fonte è un giornalista nordcoreano che lavorerebbe per l’agenzia di Tokyo AsiaPress, e secondo il quale l’evento andrebbe inquadrato nello scenario dell’ultima carestia che l’anno scorso ha flagellato la Corea del Nord, provocando almeno 10.000 vittime. Per non morire di fame un cittadino nordcoreano avrebbe infatti prima ucciso la figlia maggiore e poi il figlio minore, che lo aveva colto sul fatto. «Gli omicidi sono stati compiuti mentre la moglie era fuori per affari», riporta la stessa fonte. «Al ritorno gli ha offerto la carne ma lei, insospettita, ha avvertito le autorità che lo hanno poi arrestato». 
Il governo di Pyongyang non conferma, ma neanche smentisce. E la Yohnap, agenzia di stampa sud-coreana, aggiunge che nel 2012 «almeno tre persone» sarebbero state nel Nord condannate a morte e subito giustiziate per cannibalismo. Si parla inoltre di un nonno che avrebbe scavato nella terra per recuperare il cadavere del nipote e mangiarlo e di un altro uomo che avrebbe bollito e mangiato la figlia. Meno sicura è l’agenzia cattolica Asia News, che pure fa rimbalzare questa notizia. Le sue fonti, collegate ai programmi umanitari che lavorano in Corea del Nord, non sanno e forse non possono essere più precise, ma nello spiegare che «sui singoli casi è impossibile parlare» convengono: «quel che è certo è che i coreani del Nord sono ridotti davvero alla fame: nulla potrebbe oramai sorprendere». E anche se non dispone di informazioni più ampie e sicure su questo caso, sempre Asia News tende comunque a ricordare che «il cannibalismo è stato praticato di sicuro in Corea del Nord durante le carestie dei primi anni Novanta», quando morirono almeno due milioni di persone. Nel 2001 il Programma alimentare mondiale dovette dovuto fornire a questo Paese 811.000 tonnellate di cereali, e 60.000 nel 2002: oltre il 70 per cento del fabbisogno nazionale! E se si ritenne che a partire dal 2003 la situazione fosse migliorata solo perché, come spiegò il nordcoreanologo francese Pierre Rigoulot, «i bimbi accolti alla frontiera non disegnano più strani banchi di macelleria dove ci sono membra umane al posto delle costolette. È già dal 1999, e non oggi, che è arrivata l’eco dell’esecuzione di assassini di bambini, la cui carne era stata venduta al mercato insieme alla carne di maiale».
Allora Kim Jong-il, padre dell’attuale dittatore, fece dei problemi alimentari un’analisi stile Maria Antonietta con le brioches, spiegando che erano colpa degli stessi nordcoreani, ostinati a voler mangiare patate invece di riso. La verità era che, a parte i soliti fallimenti dei regimi comunisti, in più la Corea del Nord spende oltre un quinto del suo bilancio in spese militari. Invece di approntare un piano per la ripresa economica, l’esecutivo aveva scelto negli ultimi decenni di investire i soldi provenienti dagli aiuti internazionali e da alcune voci ancora in attivo in armi e programmi nucleari. Secondo i dati delle Nazioni Unite, su 22 milioni di abitanti la metà viveva con meno di 1 dollaro al giorno. Dopo la morte di Kim Jong-il si è parlato molto delle velleità riformiste di Kom Jong-un, ma alla fine l’unica riforma che ha fatto con energia è stata quella valutaria, che invece di rilanciare l’economia si è rivelata esiziale. In più ha rilanciato il programma missilistico, ragione per cui le Nazioni Unite hanno approvato nuove e più pesanti sanzioni contro il regime. Indirettamente, anche contro i suoi sudditi, anche se forse il danno è minimo, rispetto alle terribili condizioni in cui starebbero già comunque.
 http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/1172239/Ora-i-comunisti-ci-ricascano---mangiano-bimbi-in-Nordcorea.html

sabato 14 luglio 2012

Alta tensione a Cascina Gatti L'elettrodotto crea danni alla salute



L’Associazione di via Pasquale Sottocorno e il comitato di quartiere chiedono l’interramento delle due linee elettriche
 


di Patrizia Longo
Il traliccio dell'alta tensione (Spf)
Il traliccio dell'alta tensione (Spf)
Sesto San Giovanni, 14 luglio 2012 - Quell'elettrodotto che corre sotto le finestre dei palazzi e attraversa i campi di Cascina Gatti, proprio non lo vogliono più. Ad osteggiarlo, da alcuni anni, sono i residenti di via Sottocorno. Che, il mese scorso, hanno fatto un passo in più: la fondazionedell’Associazione di via Pasquale Sottocorno.
Obiettivo: l’interramento delle due linee elettricheAl loro fianco, in una sorta di gemellaggio, si è schierato con decisione anche il comitato di quartiere. Che, invece, quell’elettrodotto se l’è ritrovato nella progettazione del parco della Media Valle del Lambro e del nuovo insediamento residenziale «Bergamella». L’unione fa la forza: gli uni e gli altri, hanno preso parte all’assemblea che avrebbe dovuto trattare esclusivamente la nuova viabilità, ma che ha finito inevitabilmente per allargarsi a tutte le problematiche sentite dai residenti della zona.

E che problematiche: «Stiamo aspettando una risposta sulla fattibilità dell’interramento, perché quell’elettrodotto è nocivo, per le case ma anche per il parco» ha fatto presente Massimiliano Corraini, uno dei promotori dell’Associazione di via Pasquale Sottocorno. L’ipotesi di un interramento è stata avanzata dai comuni di Sesto e di Milano a Terna, la società che è subentrata ad Aem nella gestione dell’elettrodotto, già interrato su territorio milanese nell’ambito del piano Marelli.
Una beffa, per gli abitanti di via Sottocorno, giacché le linee ripartono proprio dalle loro abitazioni. A seguito di un esposto dei residenti della via, l’amministrazione sestese precedente aveva chiesto una nuova rilevazione ad Arpa, l’agenzia regionale che si occupa delle questioni ambientali, e uno studio epidemiologico ad Asl, su possibili correlazioni tra malattie ed esposizione ai campi elettrici e magnetici. Perché i residenti di via Sottocorno ne sono sicuri: quell’elettrodotto causa malattie gravi.
E proprio Corraini lo aveva fatto presente, all’incontro che aveva messo attorno a un tavolo i tecnici di Sesto, di Milano, di Terna, Arpa e Asl: «In via Sottocorno 18 ci sono stati 13 casi di tumore e 3 di leucemia infantile», mentre al civico 60 «altri 23 casi di tumore, di cui 19 negli ultimi 5 anni» senza contare i problemi di fertilità, aborti spontanei, mal di testa, spossatezza anche nei bambini. Pur di fronte alle rassicurazioni di Arpa e Asl, sugli effettivi rischi per la salute, le amministrazioni di Sesto e Milano hanno dunque concordato di chiedere l’interramento anche del secondo pezzo di linea.
Ad incalzarle ci penseranno i residenti del quartiere. Quelli di via Sottocorno, in primis. Ma anche del resto di Cascina Gatti. Perché l’elettrodotto, di fatto, rende inutilizzabile una porzione consistente di parco della Media Valle del Lambro, off limits per giochi dedicati ai bambini, panchine, alberi. E preoccupazioni sono state sollevate anche per i nuovi orti, che sarebbero troppo vicino alle linee elettriche. La battaglia comune è appena iniziata.

patrizia.longo@ilgiorno.net

domenica 1 luglio 2012

Altro scandalo ad Euro 2012: Perchè il massacro dei randagi non era abbastanza



di Carlo Sferrazza per Nocensura.com

Dopo il recente scandalo dei randagi massacrati in Ucraina a causa degli Europei di calcio, una nuova e più grave vergogna copre questa manifestazione sportiva.
E' un'accusa pesante quella delle Ong che operano in Ucraina: il governo per finanziare gli Europei di calcio 2012 ha sottratto all'ospedale pediatrico di Kiev ben 35 milioni di euro.
Lo denuncia oggi Il Fatto quotidiano che riporta una lettera aperta scritta dalle associazioni.
I diritti fondamentali dei bambini ucraini sono stati del tutto trascurati.
è il caso di ricordare che, da una parte, a seguito del crollo dell'URSS, e, più importante, a seguito del disastro di Chernobyl, l'Ucraina non solo ha avuto un pesante crollo dal punto di vista finanziario, ma ha anche, purtroppo,la immediata necessità di questi centri oncologici.


Questi soldi, sostengono le Ong, sono stati dirottati su Euro 2012, calpestando totalmente il diritto alla salute. All'ospedale di Oxkhmatdyt i bambini malati affollano i corridoi perché non ci sono camere sufficienti. E insufficienti sono pure le cure: la chemio, per esempio, sarebbe addirittura finita. Ma interpellato dalle organizzazioni umanitarie il ministro Azarov risponde che i soldi "non sono stati tolti all’ospedale", ma semplicemente “prestati” agli Europei. Come se questo cambiasse la sostanza.
C’è da rabbrividire. Ma c’è da riflettere anche sul silenzio della Fifa e dell’intero mondo del calcio su tutta questa storia. Si potrebbe obiettare che la Federazione calcistica, le squadre nazionali, i singoli giocatori, non possono interferire nelle scelte di politica interna dei singoli Stati. Certo. Ma un giudizio possono di certo esprimerlo.
Se è vero, come si dice, che il calcio è diventato un “linguaggio universale” che arriva anche dove la politica non riesce, allora, proprio per dare concretezza allo slogan sul “rispetto” lanciato da Euro 2012, le squadre, nazionali o di club, o anche i singoli giocatori milionari, potrebbero almeno manifestare pubblicamente imbarazzo e disagio a giocare in uno stadio costruito anche con i soldi prelevati dal progetto di un ospedale per bambini malati di cancro.
 

Carlo Sferrazza 
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Vedi anche: Ucraina, i soldi per i bambini malati di cancro dirottati su Euro 2012″