Il pacchetto di “spese indifferibili” contenuto nel decreto sulla spending review si è arricchito in extremis di un’altra voce: quella dei 500 milioni stanziati per assicurare anche quest’anno la prosecuzione degli interventi umanitari a beneficio dei cittadini nordafricani giunti in Italia in seguito alle recenti guerre civili scoppiate in Egitto, Libia e Tunisia. Con questi 500 milioni, le spese contenute nel decreto sono salite ad un totale di 3,2 miliardi di euro fino al 2013: spicca il miliardo stanziato per finanziare la partecipazione italiana alle missioni di pace già in corso anche nel 2013.
I 500 milioni di “spese umanitarie” stanziati per i cittadini del Nord Africa corrispondono all’importo destinato ai terremotati emiliani in virtù dell’aumento delle accise: i 2 centesimi a litro in più sul costo dei carburanti dovrebbero far entrare nelle casse dello Stato 500 milioni di euro da girare alle zone terremotate. Nel 2013 e 2014, a conta dei danni ultimata, il governo ha previsto che siano stanziati altri 2 miliardi, di cui però non v’è ancora alcuna certezza, oltre agli stanziamenti in arrivo dall’Ue.
I fondi sarebbero così ripartiti: 95% all’Emilia Romagna, 4% alla Lombardia e 1% al Veneto.
Al di là della perplessità che suscita il fatto che il governo abbia deciso di stanziare per il momento la medesima cifra per i terremotati italiani e per i cittadini nordafricani scappati dai loro Paesi, e che abbia destinato fondi per le zone terremotate solo dopo aver aumentato il prezzo della benzina, c’è da sottolineare che l’emergenza Nord Africa è già costata 520 milioni di euro alle casse dello Stato da febbraio 2011 ad oggi.
Si parla di 20.000 profughi di guerra provenienti dalla Libia. Ogni migrante sta costando 42 euro al giorno, 80 se minorenne.
Soldi ben spesi? Nient’affatto. La Protezione civile ha creato un sistema di accoglienza, affidandolo senza gare a strutture private: i risultati sono sfociati in ruberie, disservizi, mancanza di controlli, rivolte, sassaiole, strutture fatiscenti e procedure troppo lente. Per chi vuole approfondire, rimandiamo a questo articolo.
Intanto, nel silenzio dei media, si levano le prime voci di protesta dal parlamento. Ecco la dichiarazione del deputato mantovano Gianni Fava, della Lega Nord, rilasciata alle agenzie di stampa:
Io da oggi mi sento nordafricano, perché per questo governo i territori italiani sono uguali al Nordafrica.
Il governo ha dato ai terremotati per ora solo 500 milioni, non abbastanza risorse a cittadini che per decenni hanno contribuito al benessere del Paese ma sono stati dimenticati. Gli altri due miliardi forse.
Al Senato, all’articolo 23 comma 11 della spending review, si investono 500 milioni di euro, la stessa cifra data ai terremotati dell’Emilia, per la crisi del Nordafrica, territorio che a questo punto per il governo vale quanto la crisi nei nostri territori