Il governo: “Un tetto per le pensioni d’oro? Non possiamo toccare i diritti acquisiti”. E quelli degli esodati? E dei poveri pensionati?
Camera dei deputati, mercoledì 4 luglio 2012. Sono in corso le interrogazioni al governo, una in particolare viene illustrata dal deputato leghista Fulvio Follegot. Chiede chiarimenti in merito “alla proposta di introdurre un tetto di 6000 euro netti al mese per le pensioni erogate in base al sistema retributivo”.
Si tratta delle “pensioni d’oro”. Si chiede al governo perché ha esercitato pressioni su un articolo aggiuntivo al disegno di legge della spending review che avrebbe imposto un tetto di 6mila euro al mese sulle pensioni d’oro. Secondo alcuni la norma non è passata perché molti membri del governo sarebbero stati colpiti proprio dal “taglio”.
E il Ministro per i rapporto con il Parlamento, Piero Giarda, ha risposto a nome del governo sul perché non è stato introdotto il tetto alle pensioni d’oro. Con questa motivazione:
…Per quanto concerne le pensioni liquidate con il sistema retributivo, non può non rilevarsi che l’ipotesi di riduzione delle prestazioni fino a un limite massimo, qualora fosse riferita alle pensioni attualmente in argomento, sembrerebbe non tenere conto dei diritti acquisiti in conseguenza del rapporto assicurativo obbligatorio che determina, nel corso della vita lavorativa, il versamento di contributi calcolati su una base imponibile non sottoposta ad alcun massimale, con conseguentipossibili profili di illegittimità costituzionale….
Capito? E’ clamoroso. Niente taglio perché toccherebbe i diritti “acquisiti”. E sarebbe addirittura incostituzionale.
E’ una risposta indecente, che grida vergogna. Perché i diritti acquisiti valgono solo per i pensionati d’oro? E per gli esodati? E perché quando è stato deciso di fare la riforma delle pensioni questa è stata fatta nel giro di una notte e senza pensare troppo ai diritti acquisiti? E poi si lamentano dell’antipolitica e delle polemiche sulla casta… che coraggio
fonte: daw-blog.com
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