mercoledì 25 luglio 2012

Crollo palco della Pausini 2000 euro di risarcimento per la morte di Matteo

La madre del ragazzo di 32 anni morto nella notte tra il 4 e il 5 marzo a Reggio Calabria: "Quei soldi offendono la dignità". L'Inail: lo prevede la legge
Nico di Giuseppe

Appena duemila euro di risarcimento. E' la cifra che ha ricevuto la famiglia di Matteo Armellini, il ragazzo di 32 anni morto nella notte tra il 4 e il 5 marzo a Reggio Calabria mentre montava il palco per il concerto di Laura Pausini.
"L’unica certezza fino ad adesso è che la vita di mio figlio non vale neanche duemila euro", ha commentato Paola Armellini, la madre di Matteo.
Nella pratica dell’Inail, nessun accenno alla morte del ragazzo, ma solo la dicitura "Pratica di infortunio o malattia professionale", ha spiegato Paola Armellini, intervistata a Tgcom24,aggiungendo che "noi vogliamo la verità, e non una misera offerta. È un problema di rispetto, di dignità, Matteo non aveva ancora cominciato a lavorare, gli è caduta in testa tutta la struttura. Non voglio, non ci sto che la morte di mio figlio venga liquidata così. Faccio affidamento alla giustizia ma sappiamo che un processo così può andare avanti moltissimi anni. Bisogna rivedere il modo in cui viene gestito il lavoro dei ragazzi che collaborano all'allestimento dei palchi, non hanno alcuna copertura assicurativa. Ai miei tempi, un sindacato non avrebbe mai permesso una cosa del genere".
La cifra elargita dall'Inail è conseguenza della bassa retribuzione di Armellini, ha spiegato l’istituto. "Non sempre le somme che l’Istituto eroga sono congrue, ma è quanto stabilisce la legge. Il Testo unico è del 1965 e, anche se l’Istituto si è fatto promotore di modifiche, queste non sono state realizzate per mancanza di copertura finanziaria", ha dichiarato Luigi Sorrentini, direttore centrale Prestazioni dell’Inail aggiungendo che "l'articolo 85 del Testo unico 1124/1965 prevede che hanno diritto alla rendita a superstite, in caso di infortuni mortali, coniugi e figli e, se assenti, gli ascendenti viventi e a carico del defunto, che contribuiva quindi al loro mantenimento.  In questo caso purtroppo non è risultato che Matteo contribuisse al mantenimento della madre, e quindi è previsto solo l’assegno funerario una tantum, che è appunto quello erogato".
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/morto-duran-825204.html

Nessun commento:

Posta un commento