Migliaia di persone in coda nei Comuni per firmare il referendum anti-casta. Una petizione, voluta da Unione Popolare, che vuole ottenere il ridimensionamento della prebenda che i nostri parlamentari si attribuiscono. E ora che mancano pochi giorni allo scadere (fissato al 26 luglio) della consegna dei moduli per la petizione sulla modifica della legge 1261 del 1965, che determina l’indennità spettante ai membri del Parlamento, gli ottomila Comuni segnano il tilt. Dal Veneto a Ustica (con 200 firme raccolte in una settimana), è partito il serpentone che tenta di dare la spallata alla Casta. Ma la legittimità di questo referendum è ancora tutta da accertare
Leggi l'articolo integrale di Cristiana Lodi su Libero di oggi, sabato 21 luglio
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