A cavallo tra il 1999 e il 2000 imperversava il millennium bug, a 12 anni di distanza qualcuno si è inventato il “lunedì nero” di internet. O meglio, ha enfatizzato una notizia creando il solito scalpore tra il popolo di internet, spesso eccessivamente credulone.
Quel “qualcuno” però non è una fan page di facebook o un qualsiasi burlone della rete, ma un quotidiano nazionale.
Non riuscite a indovinare quale? Impossibile. Sempre il solito: La Repubblica.
Il titolo “Internet oscurato da un virus, lunedì il rischio Apocalisse” è quanto di più allarmante si possa immaginare, ancora peggio l’incipit del pezzo “L’Apocalisse non può più attendere”.
Secondo l’autore dell’articolo, un virus avrebbe reso inutilizzabile la rete a partire dal prossimo lunedì.
Apriti cielo: panico, condivisioni del link con l’articolo, richieste di chiarimenti.
Il “caso” è arrivato persino all’attenzione di Paolo Attivissimo, il noto blogger smaschera-bufale, che non ha potuto far altro che allargare le braccia e smentire la notizia.
Ecco le parole di Attivissimo, prese dal suo blog:
Quel “qualcuno” però non è una fan page di facebook o un qualsiasi burlone della rete, ma un quotidiano nazionale.
Non riuscite a indovinare quale? Impossibile. Sempre il solito: La Repubblica.
Il titolo “Internet oscurato da un virus, lunedì il rischio Apocalisse” è quanto di più allarmante si possa immaginare, ancora peggio l’incipit del pezzo “L’Apocalisse non può più attendere”.
Secondo l’autore dell’articolo, un virus avrebbe reso inutilizzabile la rete a partire dal prossimo lunedì.
Apriti cielo: panico, condivisioni del link con l’articolo, richieste di chiarimenti.
Il “caso” è arrivato persino all’attenzione di Paolo Attivissimo, il noto blogger smaschera-bufale, che non ha potuto far altro che allargare le braccia e smentire la notizia.
Ecco le parole di Attivissimo, prese dal suo blog:
“Internet oscurato da un virus – lunedì il rischio Apocalisse”. Il rischio imbecillità, invece Repubblica ce lo offre subito, con titoli assurdi e spudoratamente falsi come questo.
Non ci sarà nessuna Apocalisse o oscuramento globale di Internet lunedì. Molto, molto più banalmente, quei pochi che hanno il computer ancora infettato dal malware DNS Changer non potranno più collegarsi a Internet da lunedì. Tutti gli altri continueranno a navigare come sempre. Fine della storia.
Se vi interessano i dettagli tecnici, ho scritto un articolo apposito per la Radiotelevisione Svizzera, che spiega anche come verificare se per casosiete infetti da DNS Changer.
Le probabilità che lo siate sono minime. Secondo i dati più recenti, in Italia ci sono circa 26.000 computer (Windows o Mac) tuttora infetti; in Svizzera sono meno di milleseicento. In totale, gli infetti nel mondo sono circa 300.000.
Fate comunque il test. Per dirla tutta, chi è così inetto da essere ancora infettato da DNS Changer (un malware di cinque anni fa, riconosciuto da tutti i principali antivirus) merita di essere scollegato. Purtroppo non si può fare la stessa cosa con i giornalisti e titolisti che scrivono bubbole catastrofiste e causano panico senza motivo.
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