di Marcello Veneziani -
Non c’entra più Berlusconi, non ci sono di mezzo la Dc, Craxi e affini. Il malaffare tocca ora chi aveva forti motivazioni ideali: tanti di sinistra, leghisti ed ex An.
La Camera dei deputati
La corruzione sorge quando muore o si altera la motivazione originaria che ha spinto a far politica. I partiti pragmatici nascono cinici, la carriera prevale sulla militanza. Ma ai partiti idealisti si aderiva per convinzione e non per convenienza.
Quando le motivazioni non contano più, si perdono gli scopi originari. C’è una fase di passaggio,pseudo-machiavellica: i fini giustificano i mezzi e allora si diventa cinici per la Causa. Poi i fini, impraticabili, spariscono; e allora i mezzi sostituiscono i fini. Si ruba prima per il partito, poi per la corrente, infine per sé stessi. «Se la casa brucia voglio scaldarmi anch’io», dice in veneziano un personaggio goldoniano. Il tonfo è più forte per gli utopisti, perché più è larga la forbice tra la società perfetta e irraggiungibile che si idealizza e la società imperfetta in cui viviamo, più spazio si apre alla corruzione, che riempie quel vuoto. Così l’incorruttibile si corrompe, ma da indignato.
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