Le nuove norme introdotte da Monti sui controlli
fiscali rappresentano strappi forti allo Stato di diritto, bisogna uscirne al
più presto o l’Italia si allontana dalle democrazie occidentali. Il Garante
della Privacy Francesco Pizzetti non fa sconti al governo, lo inchioda con
un’accusa gravissima, a seguito della manovra salva-Italia.
Un crescendo
quello di Pizzetti, che in merito alle imprese e ai commercianti non in regola
con il fisco ha affermato: “Attenzione alle liste dei buoni e dei cattivi.
Attenzione ai bollini di qualunque colore siano. Le vie dell’inferno sono
lastricate di buone intenzioni”. “La gogna, in qualunque forma, materiale o
mediatica che sia, è sempre uno strumento pericoloso, anzi pericolosissimo;
nessuno, in una società democratica, ha aggiunto Pizzetti, potrà mai chiedere e
ottenere di porre limiti al diritto dei giornalisti di sapere, conoscere e
informare, ma il loro stesso codice deontologico contiene regole chiare sulla
necessità di rispettare i principi di essenzialità delle informazioni, di
tutelare i minori, di rispettare la dignità delle persone, specialmente
nell’ambito sanitario e sessuale.
Accade spesso, invece, che i protagonisti
dei fatti di cronaca e i loro familiari si espongano senza limiti a
un’informazione mediatica che diventa dichiaratamente spettacolo puro. Purtroppo
in questi casi, prima del diritto e dello stesso Codice deontologico dei
giornalisti, è il buon gusto e talvolta persino il senso di umana pietà che
dovrebbe guidare i media. Non sempre avviene così e non sempre soltanto per il
comportamento dei professionisti dell’informazione”.
Al quadro inquietante
coraggiosamente esposto da Pizzetti, alla presenza del Presidente del Senato
Schifani, va aggiunto che le frequenti incursioni dei finanzieri nelle località
turistiche italiane assumono tutto il sapore di un terrorismo fiscale mirato a
rastrellare quanti più soldi possibili da conferire all’Europa, che li regala
alle banche, le quali banche stanno rendendo asfittico il mondo produttivo
italiano negando il credito alle imprese e impiegando il danaro degli italiani
nel giro speculativo finanziario. No, non è un governo salva-Italia, al
contrario l’Italia la sta affondando, con una stangata che costerà nel 2012 ben
1.305 euro a famiglia, la benzina sul filo dei 2 euro al litro, le imprese che
chiudono a centinaia e la disoccupazione galoppante.
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