Roma
10.03.2001 - Nacque a Roma il 10 novembre del 1958 in una
famiglia borghese. La madre, di origine bulgara, era arrivata in Italia dopo la
presa di potere da parte del Partito Comunista. Il padre, invece, era
profondamente anticomunista e un ammiratore della filosofia sociale del
Fascismo. All’età di sedici anni, nel 1975, dopo la morte del padre, aderì al
Movimento Sociale Italiano, diventando, prima, membro del movimento giovanile,
il Fronte della Gioventù, e successivamente membro del movimento universitario,
il Fronte Universitario di Azione Nazionale di via Siena. In quegli anni,
Massimo Morsello, iniziò a coltivare la sua seconda passione, oltre alla
politica, la carriera di musicista con la prima performance al secondo campo
Hobbit a Fronte Romana nel 1978. Dopo alcuni mesi pubblicò il suo primo nastro
dal titolo “Per me e la mia gente”. Ad un anno dalla strage di Acca Larentia, il
10 gennaio del 1979, durante una manifestazione non autorizzata, fu protagonista
degli scontri nel quartiere di Centocelle, dove vide cadere al suo fianco
Alberto Giaquinto, colpito alla nuca da un poliziotto in borghese. Massimo
Morsello si presentò in Questura come testimone oculare ma finì per essere
incriminato con l’accusa di devastazione e saccheggio. Durante gli anni di
piombo e in concomitanza della strage alla stazione di Bologna, decine di
mandati di perquisizioni e di cattura, colpirono gli ambienti neofascisti. Tra i
tanti anche Massimo Morsello, arrestato e condannato a otto anni e dieci mesi
per costituzione di banda armata e associazione sovversiva. Insieme a Roberto
Fiore, leader di Terza Posizione, decise di rifugiarsi in Germania e
successivamente in Inghilterra, a Londra. Per sopravvivere svolsero lavori
precari soprattutto nel settore della ristorazione e come autisti di minicab. Ma
non ebbero fortuna. Nel 1981, Massimo Morsello, riuscì a pubblicare il suo
secondo nastro dal titolo “Nostri canti assassini – Canzoni dall’esilio”.
Fermati dalla polizia di Scotland Yard nel settembre del 1982, la Magistratura
italiana chiese l’estradizione ma le autorità britanniche si opposero. Solo nel
1986 iniziarono una proficua attività che in breve tempo portò ingenti guadagni
ed un piccolo impero finanziario. Grazie all’amicizia ed al supporto di
esponenti dell’estrema destra locale, come Nick Griffin, fondarono la “Meeting
Point”, ribattezzata poi come “Easy London”. Una società che forniva impiego e
alloggio a giovani studenti e lavoratori intenzionati a vivere a Londra per
periodi più o meno lunghi. La maggior parte dei profitti furono utilizzati per
finanziare il movimento di Forza Nuova in Italia. Intanto, Massimo Morsello,
continuò le sue attività musicali, pubblicando nel 1990 il terzo nastro dal
titolo “Intolleranza”. Nel 1996 pubblicò il suo primo cd dal titolo “Punto di
non ritorno” per la casa discografica romana Rtp e, dopo qualche mese, uscì il
video live dal titolo “Scusate ma non posso venire”, prodotto da Trifase – Rtp e
trasmesso in Italia via satellite. Molti definirono Massimo Morsello come il “De
Gregori nero”. Fu promotore e organizzatore di concerti. Lo show del jazzista
Romano Mussolini, figlio del Duce, che si svolse nel marzo del 1996 presso
l’esclusivo Marriot Hotel di Mayfair, portando l’attenzione della stampa
italiana e britannica anche per le proteste di alcuni attivisti di sinistra
all’esterno dell’albergo. Nel 1997 la casa discografica romagnola Cosmorecord
pubblicò un cd che raccoglieva i primi due lavori di Massimo Morsello dal titolo
“Massimino”, il suo diminutivo. Nella seconda metà degli anni novanta, gli fu
diagnosticato un cancro non curabile. Seguì la terapia con somatostatine
studiata dal professor Di Bella. Nel 1998, ancora per la Rtp, pubblicò il suo
secondo cd dal titolo “La direzione del vento” e a fine anno incise una canzone
dedicata al Professor ribelle dal titolo “Buon anno Professore” trasmessa anche
da una emittente romana. L’anno successivo, dopo diciannove anni di esilio,
rientrò in Italia per un concerto a Roma e partecipò alla raccolta “Vox Europa
1” con un brano inedito. Ma il 10 marzo del 2001 il cuore di Massimo Morsello
smise di battere lasciando un vuoto incolmabile. Fu il primo cantautore
nell’ambito della musica di destra radicale a vendere più di tredicimila copie
in Italia.
Sito webwww.massimomorsello.it
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