sabato 10 marzo 2012

Massimo Morsello. Roma 10.03.2001

 


Roma 10.03.2001 - Nacque a Roma il 10 novembre del 1958 in una famiglia borghese. La madre, di origine bulgara, era arrivata in Italia dopo la presa di potere da parte del Partito Comunista. Il padre, invece, era profondamente anticomunista e un ammiratore della filosofia sociale del Fascismo. All’età di sedici anni, nel 1975, dopo la morte del padre, aderì al Movimento Sociale Italiano, diventando, prima, membro del movimento giovanile, il Fronte della Gioventù, e successivamente membro del movimento universitario, il Fronte Universitario di Azione Nazionale di via Siena. In quegli anni, Massimo Morsello, iniziò a coltivare la sua seconda passione, oltre alla politica, la carriera di musicista con la prima performance al secondo campo Hobbit a Fronte Romana nel 1978. Dopo alcuni mesi pubblicò il suo primo nastro dal titolo “Per me e la mia gente”. Ad un anno dalla strage di Acca Larentia, il 10 gennaio del 1979, durante una manifestazione non autorizzata, fu protagonista degli scontri nel quartiere di Centocelle, dove vide cadere al suo fianco Alberto Giaquinto, colpito alla nuca da un poliziotto in borghese. Massimo Morsello si presentò in Questura come testimone oculare ma finì per essere incriminato con l’accusa di devastazione e saccheggio. Durante gli anni di piombo e in concomitanza della strage alla stazione di Bologna, decine di mandati di perquisizioni e di cattura, colpirono gli ambienti neofascisti. Tra i tanti anche Massimo Morsello, arrestato e condannato a otto anni e dieci mesi per costituzione di banda armata e associazione sovversiva. Insieme a Roberto Fiore, leader di Terza Posizione, decise di rifugiarsi in Germania e successivamente in Inghilterra, a Londra. Per sopravvivere svolsero lavori precari soprattutto nel settore della ristorazione e come autisti di minicab. Ma non ebbero fortuna. Nel 1981, Massimo Morsello, riuscì a pubblicare il suo secondo nastro dal titolo “Nostri canti assassini – Canzoni dall’esilio”. Fermati dalla polizia di Scotland Yard nel settembre del 1982, la Magistratura italiana chiese l’estradizione ma le autorità britanniche si opposero. Solo nel 1986 iniziarono una proficua attività che in breve tempo portò ingenti guadagni ed un piccolo impero finanziario. Grazie all’amicizia ed al supporto di esponenti dell’estrema destra locale, come Nick Griffin, fondarono la “Meeting Point”, ribattezzata poi come “Easy London”. Una società che forniva impiego e alloggio a giovani studenti e lavoratori intenzionati a vivere a Londra per periodi più o meno lunghi. La maggior parte dei profitti furono utilizzati per finanziare il movimento di Forza Nuova in Italia. Intanto, Massimo Morsello, continuò le sue attività musicali, pubblicando nel 1990 il terzo nastro dal titolo “Intolleranza”. Nel 1996 pubblicò il suo primo cd dal titolo “Punto di non ritorno” per la casa discografica romana Rtp e, dopo qualche mese, uscì il video live dal titolo “Scusate ma non posso venire”, prodotto da Trifase – Rtp e trasmesso in Italia via satellite. Molti definirono Massimo Morsello come il “De Gregori nero”. Fu promotore e organizzatore di concerti. Lo show del jazzista Romano Mussolini, figlio del Duce, che si svolse nel marzo del 1996 presso l’esclusivo Marriot Hotel di Mayfair, portando l’attenzione della stampa italiana e britannica anche per le proteste di alcuni attivisti di sinistra all’esterno dell’albergo. Nel 1997 la casa discografica romagnola Cosmorecord pubblicò un cd che raccoglieva i primi due lavori di Massimo Morsello dal titolo “Massimino”, il suo diminutivo. Nella seconda metà degli anni novanta, gli fu diagnosticato un cancro non curabile. Seguì la terapia con somatostatine studiata dal professor Di Bella. Nel 1998, ancora per la Rtp, pubblicò il suo secondo cd dal titolo “La direzione del vento” e a fine anno incise una canzone dedicata al Professor ribelle dal titolo “Buon anno Professore” trasmessa anche da una emittente romana. L’anno successivo, dopo diciannove anni di esilio, rientrò in Italia per un concerto a Roma e partecipò alla raccolta “Vox Europa 1” con un brano inedito. Ma il 10 marzo del 2001 il cuore di Massimo Morsello smise di battere lasciando un vuoto incolmabile. Fu il primo cantautore nell’ambito della musica di destra radicale a vendere più di tredicimila copie in Italia.

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