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ominciamo dalla fine: vergogna. Signori senatori, ma sapete dove vivete e cosa sta succedendo in giro? E perché questo trattamento così di favore? Torniamo all’inizio: ieri, sui social network, è stato pubblicato un menu molto particolare: quello del Senato. In breve: al ristorante di Palazzo Madama si può mangiare uno spaghetto alle alici a 1,60 euro, un carpaccio di filetto con salsa al limone a 2,76, un risotto con rombo e fiori di zucca a 3,34. Un piatto di pasta al pomodoro, che in qualunque ristorante non costa meno di 5 euro, qui si paga 1,60 euro, una bistecca di manzo 2,68. La lombata di vitella è un po’ più cara (si fa per dire): 5 euro e 23 centesimi. Proprio 23.Da notare: i centesimi di euro (vi ricordate quelle monetine di colore rossastro con sopra scritto 1?) sono scomparsi dalle nostre tasche. Preistoria della moneta unica. Sono stati uccisi dallo straripare dei prezzi, dall’inflazione (quella vera) e dalla loro totale inutilità. I nonni, non sapendo che farsene, talvolta li regalano ai nipotini, quelli piccoli, perché i più grandicelli glieli tirerebbero addosso. Al Senato esistono ed hanno persino un valore. Miracolo di una casta che in fatto di benefit riesce a fare i conti davvero al centesimo. E torniamo a noi, cioè all’onorevole menu delle meraviglie, non molto diverso da quello della Camera.
Voi direte: notizia vecchia. Che senatori e deputati fossero privilegiati in tutto e che riuscissero ad abbuffarsi quasi gratis non è una novità. Antico e intramontabile schiaffo in faccia a noi tutti (quasi tutti). Questa volta, però, è diverso. Questa volta, la notizia, apparsa sui giornali nei giorni scorsi e rimasta in secondo piano, è arrivata su internet. Prima sul social network Facebook, poi sui blog, sui gruppi, sui siti dei giornali. Ed è esplosa. Insulti, sfottò, rabbia. Qualche commento: «Brutti bastardi», «Maledetti», «Io la mensa di mio figlio alla materna la pago 8 euro al giorno. Crepate», «Il vero ladro è quello che ruba perché muore di fame o è chi mangia sulle spalle anche di chi muore di fame?», «La colpa è nostra che stiamo a guardare», «Loro usano la forchetta, noi useremo il forcone», «Gli metterei dentro il Guttalax». Guttalax, principio attivo: sodio picosolfato. Se nei paraggi non c’è un bagno, sono guai seri.
Signori senatori, consentiteci il qualunquismo e anche un po’ di ironia: ma vi rendete conto che c’è troppo spread? Il differenziale tra la Casta e i comuni mortali ha raggiunto ormai livelli da default, altro che Btp e Bund. Roba da ultra-Pigs. Deve intervenire la Bce? Dobbiamo scomodare l’asse Sarkozy-Merkel? L’Europa deve commissariare anche il filetto di Palazzo Madama? Oppure ci pensate da soli? Proposta: da martedì 16 agosto, più o meno in contemporanea con il decreto legge governativo che ci costringerà a nuovi sacrifici per il bene del Paese, i prezzi del vostro ristorante diventeranno finalmente normali. La differenza tra il prezzo del menù vecchio e di quello nuovo andrà in beneficenza. Scegliete voi la parrocchia o l’associazione che vi piace di più (per favore, non quella degli ex parlamentari). E’ una miseria, ce ne rendiamo conto. Dimostrateci che sapete rinunciare almeno ad una miseria. Sul resto ormai ci abbiamo messo una croce.
P.S. Mi confida un collega: «Oggi, al ristorante della Camera, ho mangiato un fantastico trancio di salmone alla griglia per 4,60 euro». Io, al bar qui sotto, semplice tramezzino più Coca Cola e caffè, ho speso 5 euro e 50 centesimi.
Vergogna.
di Mattias Mainiero
http://libero-news.it/news/802031/Casta-pasta-e-carpaccio-4-euro-Palazzo-taglia-e-mangia-gratis.html
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