Buenos Aires 02.08.2010 - Nacque a Piombino Dese, in provincia di Padova, laureato in filosofia, fu prima militante nell’Azione Cattolica per poi spingersi verso il Movimento Sociale Italiano, da cui uscì definitivamente nel 1966 legandosi al movimento di estrema destra Ordine Nuovo, sotto la guida di Franco Freda. Per vivere, intraprese la strada dell’insegnamento di ginnastica e aprì una libreria a Padova dal nome “Ezzelino” insieme all’amico Freda. Pubblicò una rivista ciclostilata dal titolo “Reazioni” di tono neonazista ma anche testi di intonazione opposta. Giovanni Ventura fu condannato all’ergastolo in primo grado a Catanzaro il 23 febbraio del 1979 a conclusione del primo processo per la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre del 1969. Con lui furono condannati anche Franco Freda e Guido Giannettini. Prima fu ritenuto responsabile di una lunga serie di bombe sui treni. Poi, il 20 marzo del 1981 fu assolto per insufficienza di prove dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. Il 10 giugno del 1982 fu annullata la sentenza con rinvio del processo a Bari. Il 1 agosto del 1985, tutti gli imputati furono assolti per incompletezza delle prove dalla Corte d’Assise d’Appello di Bari. Nel 2005, al termine dell’ultimo processo su Piazza Fontana, la Corte di Cassazione confermò la responsabilità di Giovanni Ventura alla strage. Secondo la Corte, l’attentato fu organizzato da Ordine Nuovo a Padova. Giudizio, questo, solo di condanna morale e storica in quanto l’imputato fu assolto definitivamente. Dopo aver scontato undici anni di reclusione tra Italia e Argentina, Giovanni Ventura trascorse gli ultimi anni a Buenos Aires, dove aveva inaugurato uno dei ristoranti più alla moda nel cuore della capitale argentina, “Il Filò”, termine riferito alle riunioni serali della tradizione veneta. Da circa quattro anni era affetto da una distrofia muscolare progressiva. Malattia, che lo costrinse, gli ultimi due anni, a vivere sulla sedia a rotelle. L’ultima visita in Italia fu nel 2007 a Castelfranco, in occasione dei funerali del fratello Angelo. Il 2 agosto del 2010, mentre dormiva, il suo cuore smise per sempre di batte. Aveva sessantacinque anni. Numerose persone, parteciparono ai solenni funerali e la salma fu sepolta in terra sudamericana.
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