Vedi anche: LE BUGIE E LE ASSURDITA' DELLA PROPAGANDA PRO-VIVISEZIONE
di Luciano Gianazza
Ricercatori etici hanno dato inizio a metodi di ricerca che non utilizzano gli animali, che aiuteranno non solo gli animali ma anche le persone, in particolare nell’area della ricerca sul cancro.
Allo scopo di determinare se le sostanze chimiche possono causare il cancro, l’Agenzia di Protezione Ambientale (americana) (EPA) utilizza ancora le prove sugli animali. Ovviamente, questi test non sono molto gentili con gli animali implicati, che sono tenuti in gabbie per anni, alimentati con dosi di sostanze chimiche, e sottoposti a esami frequenti.
Allo scopo di determinare se le sostanze chimiche possono causare il cancro, l’Agenzia di Protezione Ambientale (americana) (EPA) utilizza ancora le prove sugli animali. Ovviamente, questi test non sono molto gentili con gli animali implicati, che sono tenuti in gabbie per anni, alimentati con dosi di sostanze chimiche, e sottoposti a esami frequenti.
Questi test sono crudeli anche per le persone, perché richiedono molto tempo e in effetti permettono lunghe esposizioni a sostanze cancerogene per anni. Per esempio, sospettate che una sostanza chimica in uso vicino a casa vostra causi il cancro. L’EPA inizia a fare i test sugli animali e passeranno anni prima che veniate a sapere qualsiasi cosa a riguardo. E l’EPA non farà nulla contro la sostanza chimica sospetta fino a quando i test non saranno terminati. Perché? Perché fare diversamente potrebbe danneggiare gli interessi economici di chi produce o utilizza la sostanza chimica in questione.
Ora, se l’EPA utilizzasse altri test senza gli animali, come il test Ames (che utilizza batteri di salmonella per identificare sostanze cancerogene) la sostanza chimica sotto esame potrebbe essere incriminata o prosciolta entro una settimana. Inoltre, avendo breve durata, i test senza animali sono relativamente economici (circa l’un per cento del costo dello stesso test su animali), ed è possibile completare di gran lunga più test di quanti siano possibili con la sperimentazione su animali.
Ora, se l’EPA utilizzasse altri test senza gli animali, come il test Ames (che utilizza batteri di salmonella per identificare sostanze cancerogene) la sostanza chimica sotto esame potrebbe essere incriminata o prosciolta entro una settimana. Inoltre, avendo breve durata, i test senza animali sono relativamente economici (circa l’un per cento del costo dello stesso test su animali), ed è possibile completare di gran lunga più test di quanti siano possibili con la sperimentazione su animali.
Le sperimentazioni senza animali non solo stanno aprendo una nuova strada per la verifica di sostanze chimiche che potrebbero causare il cancro, ma stanno rivoluzionando anche la ricerca per la cura del cancro. Per anni, gli scienziati hanno utilizzato un numero massiccio di topi, circa un milione all’anno, per setacciare possibili farmaci contro il cancro. Ai topi con leucemia, un cancro delle cellule del sangue, vengono date diverse sostanze per vedere se c’è qualsiasi effetto sulle cellule cancerose. Se si trova qualcosa che è efficace, si passa alla sperimentazione umana. Ma questo sistema dà dei risultati molto scarsi, se non pessimi. I ricercatori dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (americano) (NCI) sospettano che la ragione del fallimento generale del sistema sia il fatto che i topi e gli esseri umani hanno tipi di cancro molto diversi e pure diversi modi di reagirvi fisiologicamente. Insomma pare che abbiano capito che i topi non sono uomini.
Un nuovo metodo utilizza culture di cellule umane cancerose. Queste cellule sono ottenute da biopsie o chirurgie. In un metodo automatizzato sviluppato da Robert Shoemaker e Michael Boyd del NCI, le cellule cancerose del colon, le cellule cancerose della mammella e molti altri tipi di cellule possono essere mantenute vive in provette per i test. Le sostanze vengono applicate a queste cellule, e i risultati sono registrati e immessi in un computer. Utilizzando questo metodo, decine di migliaia di potenziali farmaci anti-cancro possono essere sottoposti allo screening. Ironicamente, questo approccio high tech si basa su consultazioni con guaritori tribali dell’America Latina per identificare estratti di piante e altre medicine da sottoporre a test.
Oltre a questo, eliminare i prodotti animali dalla nostra dieta aiuta a prevenire il cancro. Il minor rischio di cancro riscontrato nei vegetariani è dovuto a questo. Dato che il menu vegetariano contiene meno grassi di una dieta di carne, il cancro del colon, della mammella e della prostata è meno probabile che venga riscontrato. Inoltre, poiché le fibre si trovano solo nei vegetali, è probabile che le diete vegetariane aiutino a ripulire il colon offrendo meno possibilità al cancro di attecchire. Infine, il beta carotene e altre vitamine hanno mostrato la loro efficacia nella prevenzione del cancro in dozzine degli studi. Il beta carotene lo si trova nei vegetali di colore giallo e verde scuro, come spinaci, broccoli e carote.
È essenziale che la “Guerra Contro il Cancro” si indirizzi verso la prevenzione e a nuovi metodi senza l’impiego di animali. I vecchi metodi semplicemente hanno fallito. Le morti per cancro non sono diminuite per niente. Anzi, sono in crescita.
Questo non vuole dire, tuttavia, che la battaglia per i diritti degli animali sia stata vinta. Siamo ancora molto lontani. Troppi ricercatori sono trincerati dietro ai vecchi modi di fare le cose. Deve essere fatta tanta pressione come non mai su di loro per iniziare una graduale eliminazione dei test su animali. E’ essenziale ricordare, e farlo sapere a organizzazioni e agenzie governative, che nuovi metodi possono snellire la ricerca sul cancro, mentre la dipendenza da metodi sorpassati nuoce sia alle persone che agli animali.
I test senza animali esistono, sono migliori e più affidabili, costano moltissimo meno, sono etici, risparmiano la vita a milioni di animali e non richiedono la forzata riproduzione di nuovi individui per poi sottoporli a torture legalizzate e ucciderli. Usiamoli!
Visita anche questo sito.
Nessun commento:
Posta un commento