Oltre 3.400 tra falsi invalidi e finti poveri sono stati scoperti dall’inizio dell’anno grazie all’attività dei finanzieri del Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie di Roma. In particolare, su tutto il territorio nazionale, sono stati scoperti 1.844 falsi poveri e 1.565 falsi invalidi che hanno indebitamente percepito erogazioni a sostegno del lavoro, costati alle casse dello Stato oltre 60 milioni di euro. Si ricorderà che il precedente governo, non Monti, aveva chiesto all’Inps di condurre un’accurata revisione e relativo controllo di 500.000 posizioni relative a soggetti percettori di pensioni di invalidità e relative indennità, servendosi del sostegno delle forze di polizia per condurre le indagini nei casi sospetti. Il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di Finanza ha esaminato oltre 170.000 prestazioni erogate dall’Istituto previdenziale, individuando centinaia di posizioni meritevoli di approfondimento, in particolare quella di falsi invalidi e di cittadini iscritti all’Anagrafe dei Residenti all’Estero, che continuavano a percepire l’assegno sociale, anche attraverso persone delegate alla riscossione.
I dati elaborati sono stati comunicati ai Comandi Provinciali del Corpo che, in stretta collaborazione con gli Uffici territoriali dell’Inps, hanno attivato tutti gli strumenti d’indagine di cui dispone la Guardia di Finanza: intelligence, analisi di banche dati, accertamenti bancari, rilevamenti ed indagini sul territorio che hanno permesso di accertare moltissimi casi di truffa ai danni dello Stato. Tra le frodi scoperte più di recente, una riguarda un uomo di Tolmezzo, dichiarato completmente cieco, ma che se ne andava in giro senza cane, nè bastone, e che provvedeva direttamente a spaccare la legna per il camino, che da solo ha frodato quasi 100.000 €. Senza dire della famiglia torinese al completo che percepiva la pensione d’invalidità per cecità dal 1982 : fratello, sorella, madre e zio. Una famiglia di falsi ciechi che per 30 anni ha portato a casa una pensione più l’indennità d’accompagnamento di 800 euro al mese con l’ultima rivalutazione. Il danno causato alle casse dell’Inps ammonta a circa mezzo milione di euro. Nella stessa città sono stati scovati dalla Guardia di Finanza altri due falsi ciechi per un danno di cento mila euro ciascuno. Morale: 700.000 euro frodati all’ente previdenziale. Un’altra segnalazione arrivata al 117, numero di telefono della Guardia di Finanza, si riferiva ad una persona che faceva la furba simulando una cecità ed un’infermità che la costringevano su una carrozzina ed un uomo che in 10 anni ha frodato circa 80.000 €. Queste sono solo le notizie più fresche. Lo scorso 18 luglio la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha sequestrato i conti correnti di quattro persone per un valore di 235 mila euro in quanto dichiarati non vedenti, ma riconosciuti perfettamente in grado di vedere. Uno dei quattro era stato arrestato, lo scorso anno, dopo che i finanzieri avevano accertato le sue capacita’ di guida della propria auto tra le strade cittadine. Per chiudere in bellezza riportiamo anche la denuncia a carico di un 52enne di Sassari, accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato. In questo caso la Squadra Mobile gli ha sequestrato in casa, acquisendola agli atti, la documentazione sanitaria falsificata relativa al suo status di cieco, che gli ha permesso di essere riconosciuto ipovedente dalla metà degli anni ’70, e di entrare nelle cosiddette “categorie protette” nel 1981 per essere poi assunto come centralinista, in virtù del suo stato, in un ente regionale. Insomma pensione di invalidità, indennità e pure uno stipendio. Per tutte queste persone che prosciugavano le casse dell’Inps recando grave danno alla collettività per un proprio tornaconto, le Fiamme Gialle hanno provveduto al sequestro preventivo di parte del patrimonio riconducibile agli indagati, mentre è già partita la caccia ai medici ed impiegati compiacenti che hanno permesso l’attestazione delle false invalidità.
Una variante sul tema è quella della truffa all’Inps di falsi braccianti per percepire assegni di disoccupazione non dovuti. In questo caso sono state 108 le persone denunciate solo nel brindisino, per quella che assume le dimensioni di una piaga assai diffusa nel meridione.