Sesto San Giovanni, 23 settembre 2011 - La versione di Magni è un romanzo già letto. Almeno per oggi: mazzette? Ma va, semmai qualche parcella non dichiarata. Vedremo. Anche perché intanto in città qualcosa cambia, nella percezione dei cittadini. Da un lato tutti chiedono che l’annunciato autunno di cambiamenti che dovrebbe portare a una trasparenza totale (fuori tempo massimo?) si traduca prestissimo in atti concreti e riguardi tutto l’apparato pubblico e parapubblico.
Dall’altro all’indignazione si sta aggiungendo un forte senso di preoccupazione. Il voto del consiglio comunale sul Piano ex Falck basterà? In tanti, nei bar, davanti alle edicole, a leggere la sfilza di nomi che stanno sfilando in Procura a Monza temono che il futuro delle aree dismesse sia ancora a rischio stop. All’enorme tegola che si è abbattuta sulla città se ne può ancora aggiungere un’altra: l’ennesimo stallo che finirebbe per affossare ogni sogno di cambiamento. L’autunno è già caldissimo, ma si teme un gelido inverno.
di Simone Stimolo
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