Cina, continua l'offensiva contro l'informazione: il governo declassa 2 quotidiani non "ortodossi"
Due giornali nazionali cinesi sono stati declassati dal governo di Pechino a quotidiani nazionali perché troppo poco ortodossi. In vista una stretta anche sulla libertà in rete
Pechino - Pochi giorni fa il governo aveva iniziato una procedura legislativa per legalizzare la scomparsa dei dissidenti. Oggi arriva la notizia di un'ulteriore giro di vite alla libertà d'informazione. Due giornali poco "ortodossi" sono stati "degradati" da nazionali a locali, con un provvedimento destinato a limitare la loro libertà di azione. Lo scrive oggi il giornale Mingpao di Hong Kong sul suo sito web. I due giornali sono il Beijing News e il Beijing Times, che dalle dipendenze del governo centrale sono passati a quelle dell’ufficio di propaganda del Partito Comunista di Pechino, e di conseguenza dovranno occuparsi sopratutto di notizie locali. La notizia viene mentre è in corso una "stretta" su tutti i mezzi d’ informazione. La scorsa settimana il portale Sina è stato costretto a chiudere due blog che avrebbero diffuso notizie false. Oggi un editoriale comparso sull’edizione internazionale del Quotidiano del Popolo, il giornale del Partito Comunista, chiede un maggiore controllo su Internet, sostenendo che le opinioni che appaiono sulla rete sono "spontanee, ma mostrano sempre più segni di essere organizzate, con obiettivi a volte puramente commerciali, ma a volte con intenzioni politiche...".
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