Altro che la casta dei politici. Prendete il caso di Vicenza, dove un giudice ha presentato un certificato medico per assentarsi dal lavoro. Motivo? Era depressa, poveretta, doveva curarsi. Già.
E in più aveva una “lombartrosi spiccata con discopatite multiple, una malattia invalidante per il lavoro”. Tenetelo a mente.
E in più aveva una “lombartrosi spiccata con discopatite multiple, una malattia invalidante per il lavoro”. Tenetelo a mente.
Peccato che la giudice non avesse nulla. Perché è stata beccata in mare, su una barca a vela, al largo del Brasile. Veleggiava, stupenda, nel mezzo del mare. Una situazione, come è ovvio, incompatibile con la sua malattia (falsa). E ha avuto pure il coraggio di negare l’evidenza, visto che ha sostenuto che la regata faceva parte di “un percorso di recupero e di verifica delle capacità di autostima“. Che faccia tosta. L’autostima, e vabbè.
Una scusa talmente patetica che nemmeno il tribunale di Vicenza le ha potuto credere. Ma siccome casta salva casta, la punizione della Corte dei Conti è stata poco incisiva (la sentenza è arrivata in questi giorni, ma il caso risale al 2005). Una cosa tra amici. Eh sì, perché la giudice è stata condannata a 959 euro di risarcimento per il “disservizio al sistema giustizia” e alla restituzione di 5.755 euro di stipendio. Un po’ poco. Licenziarla? Ma cosa vi salta in mente…
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