Dal palco gli organizzatori chiedono di intonare l'Inno di Mameli, ma la città risponde con i fischi e invoca l'inno comunista. Dove sono finite le polemiche con la Lega?
Genova - L'inno nazionale non è di sinistra secondo i lavoratori Cgil scesi in piazza De Ferrari a Genova contro la manovra generale. A nulla valgono i natali di Goffredo Mameli, genovese appunto, che dell'inno ha scritto le parole. Come capita spesso gli organizzatori dello sciopero hanno infatti invitato i manifestanti a intonare "Fratelli d'Italia". Per tutta risposta hanno ottenuto solo una sequela di fischi. Anzi, alcuni hanno replicato cantando "L'Internazionale", la più famosa canzone comunista diventata inno dei lavoratori.Eppure la sinistra è sempre stata in prima linea contro le provocazioni del Carroccio, che spesso si è rifiutata di cantare l'inno d'Italia o ha abbandonato aule regionali alle prime note. Come non ricordare gli attacchi di Bersani quando i deputati leghisti hanno minacciato di disertare le celebrazioni per l'Unità d'Italia in Parlamento. E oggi non scendono in piazza proprio per "salvare" l'Italia?
Se lo chiede anche il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri: "Cosa diranno quanti si sono scandalizzati in altre occasioni di fronte al fatto che a Genova è stato fischiato l’inno nazionale da parte di aderenti alla Cigl che invocavano invece l’Internazionale. L’Italia va salvata, anche da questo modo di fare sindacato".
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