sabato 26 ottobre 2013

Via Sottocorno «Tralicci troppo vicini alle case Trentasei malati di tumore» Sotto accusa l’alta tensione. L’Arpa: valori elevati ma nei limiti


I tralicci tra via Adriano e via SottocornoI tralicci tra via Adriano e via Sottocorno

Il bollettino si aggiorna ogni mese. L’ultima stima dell’Associazione Sottocorno è arrivata a 36. Trentasei malati di cancro su 150 abitanti di due civici di via Pasquale Sottocorno, quartiere Adriano. In mezzo ci sono nomi e storie. Come la mamma di Alberto C., che vive al quinto piano «e se Dio vuole ha vinto la sua battaglia contro il tumore». C’è il signor Rocco, «in attesa di un trapianto di fegato». C’è Giorgio, ex tassista, «colpito da un cancro alla gola». C’erano altri due tassisti. Abitavano uno sopra l’altro, entrambi uccisi da un tumore al cervello. E in totale, in questa conta tragica, i casi di cancro alla testa sono 7 in un solo civico, dove i malati di tumore sono 23. Altri 9 colpiti alle ovaie, all’intestino, alla prostata. Nell’altro palazzo il cancro ha colpito tredici abitanti su
Quartiere Adriano, confine tra Milano e Sesto San Giovanni. L’Associazione Sottocorno sta combattendo una battaglia contro un nemico invisibile. Una macchina di morte che, secondo Asl e Arpa, ufficialmente neppure esite. Solo un sibilo, fastidioso e interminabile: il suono dei cavi dell’alta tensione che «friggono» sopra le teste degli abitanti, accanto alle finestre, vicino alle pareti delle camere da letto. Tralicci dell’alta tensione a pochi metri dalle case, linee elettriche da anni in attesa di essere interrate. Solo una parte, quella sul nuovo quartiere Adriano, è stata sotterrata. «Il Comune di Sesto ha già stanziato i 7.500 euro per lo studio di fattibilità, ossia il piano che darebbe il via ai lavori - denuncia la consigliera di Zona 2, Silvia Sardone (Pdl) -. Palazzo Marino non ha ancora finanziato l’altra metà, tutto è fermo. Si specula sulla salute». Certo, il piano per interrare l’intera linea è costoso ma, come spiega Massimiliano Corraini portavoce dell’Associazione Sottocorno, «l’intervento non è più rinviabile. Qui la gente muore».

È stato lo stesso Corraini, assieme ad altri abitanti, a raccogliere i dati sui malati di tumore. «Abbiamo chiesto all’Asl uno studio epidemiologico, ma siccome l’Arpa sostiene che i valori sono nella norma, che i 21 metri di distanza dai tralicci sono rispettati, non c’è alcun dato ufficiale delle morti. Siamo passati casa per casa, ma le cifre sono per difetto». Ieri Corraini ha descritto la situazione alla commissione consiliare del Comune di Sesto che si occupa del caso: «Qui la gente è esposta per tutto il giorno, 24 ore su 24».

Intanto sotto ai tralicci c’è chi ha piantato un orto. Paura? «Per fortuna non vivo qui». L’incidenza dei tumori in Italia è di 481,4 ogni 100 mila abitanti, 0,48%. Le stime del comitato parlano di un valore 15 volte superiore. Niente di scientifico, perché sull’elettrosmog la comunità medica è divisa. Intanto, mentre politica e scienza litigano, i cavi restano qui. E, raccontano gli abitanti, quando piove il mix di tensione e umidità fa schioccare i cavi come fruste nell’aria: «Un rumore di morte che toglie il sonno».

In merito alla vicenda, Terna Rete Italia precisa: «Gli elettrodotti che attraversano Sesto San Giovanni, costruiti tra il 1957 e il 1960, rispettano tutti i limiti in tema di tutela della salute. Il rumore che emana il conduttore non è dovuto al campo elettromagnetico, ma dal cosiddetto effetto corona che in presenza di umidità determina la ionizzazione dell’aria nei pochi centimetri intorno al conduttore».

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