sabato 16 marzo 2013

Senato, Pietro Grasso eletto presidente


Anche il Senato ha il suo presidente: è Pietro Grasso, ex procuratore antimafia eletto nelle file del Pd. Il M5s si spacca. Crimi: "Non faremo da stampella a nessuno". Orellana: "Decisione non unanime". I montiani annunciano scheda bianca. Decisivi grillini e montiani. Berlusconi: "Questo voto non ha importanza". Calderoli contesta l'elezione, il presidente Colombo: "Non dovevo darle la parola"


Dopo la Camera, anche il Senato ha il suo presidente: è l'ex procuratore antimafiaPietro Grasso (Pd) che con 137 voti ha superato al ballottaggio nella quatra votazione Renato Schifani (117 voti).
Il candidato scelto questa mattina dal Pdl ha ottenuto le preferenze attese prima dello scrutinio, mentre quello del centrosinistra ne ha raccolti una dozzina in più, provenienti con tutta probabilità dalle file del M5S o di Scelta civica. Anche le schede bianche, in ogni caso, hanno favorito l'elezione di Grasso.
Alla fine delle operazioni e prima dello spoglio, Roberto Calderoli ha contestato l'esito del voto chiedendo che di contare anche le schede bianche per calcolare la maggioranza relativa che porterà all'elezione del nuovo presidente. "Se dovesse esserci un certo numero di schede bianche, nessuno dei due candidati al ballottaggio è in grado di arrivare a quella maggioranza relativa: e dunque la votazione va annullata", ha detto il leghista riferendosi all’art. 4 del regolamento del Senato. "Non avrei dovuto darle la parola", ha replicato il presidente provvisorio Emilio Colombo, secondo cui vince chi ottiene più voti, indipendentemente dal numero delle schede bianche, anche alla luce del precedente del 1994 tra Scognamiglio e Spadolini.
In mattinata i grillini sembravano orientati a restar fermi nelle loro scelte "Noi abbiamo già detto quello che voteremo", ha ribadito il capogruppo al Senato, Vito Crimi, quando Bersani ha scoperto le sue carte e ha proposto Piero Grasso sullo scranno più alto del Senato. Un nome non inviso al M5S e che potrebbe spostare verso il Pd anche la seconda carica dello Stato. "Grasso non è un nome di apparato...", ha detto Luis Alberto Orellana, candidato grillino che nel terzo spoglio ha raggiunto 52 voti. Dopo una lunga riunione Crimi ha ribadito: "Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle non ritiene di dover modificare la propria posizione. Non interveniamo nelle scelte politiche di questo o quello schieramento e non faremo da stampella a nessuno. È una scelta non sulla qualità delle persone ma sulle strategie politiche degli schieramenti in campo". Sempre Orellana ha però detto che "non c’è stata l’unanimità nella decisione. Come persone non sono equivalenti: una è una scelta in continuità con il passato. Mi sono espresso personalmente contro la scelta del collega Schifani".
Hanno deciso per la scheda bianca, invece, i senatori di Scelta civica: "Nella situazione politico-istituzionale che si è venuta a determinare le forze che si riconoscono nel gruppo Scelta Civica per l’Italia ribadiscono che l’assetto di vertice delle istituzioni non può rispondere solo a logiche di parte. La drammatica situazione del Paese richiede una coraggiosa impostazione riformatrice che solo situazioni che siano rappresentative di una forte coesione nazionale possono assicurare. Per queste ragioni abbiamo deciso di votare scheda bianca anche in occasione del ballottaggio per l’elezione del presidente del Senato".
Duro il commento del segretario del Pdl Angelino Alfano: "Noi abbiamo proposto una scelta istituzionale. Se invece si dovesse consolidare il ticket proposto dal Pd si precipiterebbe verso il voto", ha detto l'ex guardasigilli sulla sua pagina Facebook. In aula c'è anche Silvio Berlusconi: "Sono qui per votare Schifani", ha detto ai giornalisti sottolineando di non sapere se l'ex presidente del Senato abbia qualche chance di vittoria. "Ma tanto non ha nessuna importanza questa elezione", precisa.
"Mai come ora la storia italiana si intreccia con quella europea. Entrando qui mi ha colpito l’affresco sul soffitto con 4 parole: lavoro, giustizia, diritto fortezza e concordia di cui il paese ha disperatamente bisogno come della pace sociale" ha detto il neo presidente Piero Grasso. "Penso alla politica che va cambiata e ripensata dal profondo nei costi, nelle regole, nei servizi e nelle consuetudini, nella sua immagine rispondendo ai segnali che i cittadini ci mandano. Quest’aula spero diventi come una casa di vetro". Poi: "Ho sempre cercato verità e giustizia e continuer• a cercarle da questo scranno, auspicando che venga istituita una nuova Commissione d’Inchiesta su tutte le stragi irrisolte del nostro Paese"

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