Un invasato di nome Beppe ha fatto irruzione in una scuola d'infanzia nel cuore di Roma e ha fatto una strage. Ha ucciso due bambini di nome Pier Ferdinando e Gianfranco seduti al primo banco
Un invasato di nome Beppe ha fatto irruzione in una scuola d'infanzia nel cuore di Roma e ha fatto una strage. Ha ucciso due bambini di nome Pier Ferdinando e Gianfranco seduti al primo banco, poi ha freddato due bidelli, Tonino e Pietrino, e due maestri, Oscar e Guido (si è scoperto dalle indagini che erano privi di titolo di studio). L'invasato ha poi ferito al loden l'insegnante di sostegno, il Professor Mario, che si è chiuso in bagno lasciando la scolaresca in balia dell'esaltato. Un maestro di nome Pierluigi, pallido e smacchiato in volto, ha cercato di calmarlo e blandirlo, offrendogli un panino alla mortadella ma l'invasato gli ha gridato: «Sei morto!» e il professore si è nascosto sotto la cattedra per poi sgattaiolare fuori come un giaguaro.
Si è salvato un bimbo di nome Matteo, rimasto a casa per gli orecchioni. Anche un bambino di nome Silvio si è salvato perché poco prima gli era entrata una trave nell'occhio ed è corso a farsi medicare, inseguito da una bidella dai capelli rossi di nome Ilda. Il dirigente scolastico Giorgio gli ha parlato al megafono e ha tentato vanamente di indurre l'esaltato a costituirsi. Dopo la strage, l'invasato si è barricato per sfuggire alla stampa che lo tempestava di flash e domande, appostandosi ovunque. È indecente, ha urlato, la vostra campagna allarmistica sull'accaduto, volete criminalizzarmi. Poi ha gridato: «Via l'Italia dalla neuro», ha tracciato sul muro, al contrario delle Br, una punta a 5 stelle, e si è dato fuoco alla chioma. Un incendio boschivo.
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