lunedì 25 febbraio 2013

Votazioni 2013: matite cancellabili e altri problemi




Queste votazioni sono partite sull’onda delle polemiche tra spogliarelliste anti Berlusconiane e scatole di schede “dimenticate” in giro per le vie, ma sembra che non sia ancora finita, a Chieti ieri il primo avviso di brogli elettorali.
L’annuncio arriva dal Social Network in blu, Facebook, e non si sa se sia vero o meno, fatto sta che nella sezione 14 della scuola elementare Arniense, pare che le matite che per legge devono essere usate per le votazioni, siano state sostituite con normalissime matite cancellabili.
«Fino alle ore 12,35 si è votato con matite cancellabili come ho personalmente potuto verificare con una comune gomma. Ho segnalato il problema al presidente di seggio, lasciando le schede nella cabina, e restituito la matita pretendendone la giusta sostituzione. Le matite indelebili erano effettivamente rimaste nel sacco che viene consegnato per l’allestimento del seggio. Dopo aver votato e inserito le mie schede nelle rispettive urne, ho chiesto e ottenuto il verbale di quanto accaduto. Presente un rappresentate di lista del Partito Democratico. Successivamente ho riferito l’episodio ad altri esponenti di partito di mia conoscenza. Dunque fino alle 12,35 in quella sezione si è votato con la matita sbagliata».
 E poi c’è il caso di Ariberto Grifoni, referente abruzzese delle liste A.G.L. che è stato fermato dalla Polizia di Stato e dalla Polizia Municipale mentre distribuiva volantini a 200 metri dal seggio. Sequestro dei volantini, ma Grifoni protesta: «ero distante ben oltre il limite dei duecento metri, come avrebbero potuto e dovuto verificare i vigili».
Pescara il Comune ha dovuto rifare ben 972  duplicati delle tessere elettorali.
Ma la cosa peggiore è arrivata dai “presunti votanti” del Movimento di Grillo, i quali entrando con i cellulari nelle cabine elettorali, hanno poi postato il proprio voto su internet e ora rischiano non solo di farsi invalidare il voto ma anche una denuncia penale.


Le foto sono state prontamente rimosse… ma non abbastanza, una foto è postata da un profilo intestato a Roberto Buri, un attivista 5 stelle della provincia di Bolzano. Si vedono sia la scheda per la Camera che e quella per il Senato, con in evidenza la croce sul M5s.
La foto del voto a 5 stelle viene postata anche dal profilo di Amedeo Sollazzo, in provincia di Bari: anche in questo caso lo scatto riprende sia la scheda per il Senato che quella per la Camera ed è accompagnata dallo slogan lanciato da Grillo venerdì sera dal palco di San Giovanni: «mandiamoli tutti a casaaaaa!!!».

E subito fioccano i commenti degli amici:

«Potresti incorrere in sanzioni. Lo sai che questo metodo è utilizzato dalla mafia per il voto di scambio?».
«Sai che Facebook traccia la localizzazione delle foto? Sa esattamente dove è stata scattata. Risalire a te per una denuncia è un giochetto da ragazzi. Sei un genio»
«Conviene rimuovere subito…non facciamoci fregare…stanno aspettando i passi falsi»
Poi su Instagram è uscita la foto di Vincenzo Bossa, che commenta così la foto: «non capisco cosa ci sia di sbagliato nel pubblicare la foto del proprio voto».
Ma non è vietato entrare in cabina elettorale con cellulari, macchine fotografiche o altre apparecchiature??? Direi di si…
Portare nelle cabine cellulari o altri apparecchi capaci di fotografare viola il segreto elettorale ed è un reato punito, in base al decreto legge 49 del 2008, con con l’arresto da 3 a 6 mesi e con un’ammenda da 300 a 1.000 euro.
http://www.corsera.it/notizia.php?id=7055

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