La malaburocrazia italiana non dà tregua. Siamo a Tolmezzo, 10mila abitanti in provincia di Udine, nel cuore della Carnia. Un artigiano trentenne, per non aver versato 20 euro all’istituto di previdenza sociale (Inps), è stato condannato dal tribunale a un mese di carcere e a una sanzione di 500 euro, pena convertita nel pagamento di una multa di 4mila, ossia 200 volte la somma iniziale. La sproporzione tra la dimenticanza del piccolo imprenditore e la punizione inflittagli dovrebbe far riflettere seriamente sul modo in cui lo Stato infierisce sui cittadini.
Ma la vicenda si fa ancora più paradossale se si pensa che il malcapitato quei 20 euro li aveva versati e, certo di averlo fatto, dopo aver rovistato nei cassetti di casa, l’altro giorno ha trovato la ricevuta di versamento. Intanto però è stato condannato. Ora il documento è nelle mani del commercialista e la speranza è che, di fronte all’evidenza, la condanna «per avere omesso di versare - in qualità di legale rappresentante e di datore di lavoro -le ritenute previdenziali e assistenziali operate sulle retribuzioni erogate ai propri dipendenti» venga cancellata.
Leggi l'articolo integrale di Alessandro Gonzato
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