Cinisello Balsamo, 19 ottobre 2011 - Dimissioni da consigliere comunale e da capogruppo. Marco Quattrocchi, giovanissimo del parlamentino cittadino di Cinisello Balsamo, lascia la politica e dismette anche la maglietta di fedelissimo dell’Italia dei Valori. E così in quel di Cinisello il partito di Di Pietro, vince il premio per il «tournover» tra i banchi del consiglio di via XXV Aprile. «Mi dimetto da consigliere comunale e lascio l’Italia dei valori». Con queste parole, Marco Quattrocchi ha rassegnato le sue dimissioni. Una scelta difficile e sofferta, ma frutto di una lunga riflessione cominciata diversi mesi or sono.
La sua potrebbe essere la storia di un giovane qualsiasi che si è avvicinato (forse troppo) alla politica, ne è rimasto scottato e, senza voler forzare troppo la mano, schifato. «Mi sono accorto di far parte di un partito che non mi rappresentava più, così pieno di arrivisti sempre impegnati ad agire non per il bene del partito e della comunità, ma per mero interesse personale». L’accusa è forte e di certo destinata a lasciare il segno.
«Ho deciso quindi di lasciare, prima ancora che l’incarico di consigliere comunale, l’Italia dei Valori, il partito che pensavo essere il migliore della scena politica attuale e che mi aveva fatto credere di poter fare qualcosa di buono per questo paese in declino — aggiunge di suo pugno Quattrocchi in un comunicato stampa —. E invece molto presto mi sono ritrovato ad avere a che fare con una gestione padronale sia a livello centrale, sia a livello locale, fatta di persone il cui unico scopo era mettere i bastoni tra le ruote a coloro che volevano lavorare diligentemente ma senza avere paura di esprimere le proprie opinioni, anche critiche, nei confronti dei livelli superiori».
Fortissima critica: Quattrocchi è il terzo dimissionario nelle file dell’Idv, dopo l’addio di Stefano Zamponi e Angelo Schiavone, quest’ultimo già tra gli «scontenti» della gestione politica locale. E le picconate si fanno ancora più pesanti: «Ritengo che un partito che promuove, con annessi incarichi di prestigio, mai condivisi ma sempre decisi a tavolino da pochi “eletti” chi si allinea senza mai disturbare, indipendentemente dal merito e dalle capacità, e lascia invece andare via le migliori personalità senza battere ciglio, non sia un partito serio».
«La scelta di dimettermi da Consigliere Comunale non è, tuttavia, dipesa da sole motivazioni politiche — continua —. Da tempo faccio fatica a riconoscermi a 360 gradi nell’azione dell’amministrazione». E le acque, nell’Idv di Cinisello, non sono tranquille: il posto di Quattrocchi è stato preso da Francesco Lo Staglio (dopo le rinunce di altri due aventi diritto, per numero di voti ricevuti: Pallaro e Lo Re). «Prendiamo atto di questo — dice Stefano Zamponi, consigliere regionale —. Ma prendiamo anche atto che il partito ha concesso a un giovanissimo di fare un’esperienza politica forte, in un Comune come Cinisello».
di Andrea Guerra
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