Un cavillo salva il Marconi
La chiusura è solo rimandata
Il Marconi non chiude. A risolvere la bagarre che si era accesa nelle ultimissime ore a Cinisello Balsamo non ci hanno pensato i cittadini, che si erano erti a paladini difensori della sala, ma la legge
Cinisello Balsamo, 2 ottobre 2011 - Il Marconi non chiude. A risolvere la bagarre che si era accesa nelle ultimissime ore a Cinisello Balsamo non ci hanno pensato i cittadini, che si erano erti a paladini difensori della sala, ma la legge. Sì, è proprio grazie ad un cavillo legale che l’amministrazione di Cinisello Balsamo ha «costretto» gli attuali gestori a onorare la convenzione in atto, fino a maggio 2012, cioè fino al termine giuridico dell’accordo. La soluzione è stata spiegata ai residenti in un faccia a faccia col primo cittadino Daniela Gasparini e l’assessore alla Cultura Luciano Fasano.
«I gestori avevano dato disdetta, ma questo non è possibile, perché il tempo di preavviso è stato troppo corto — spiega il sindaco di Cinisello —. Così la convenzione prosegue, e la sala resterà aperta fino a maggio del prossimo anno». Una vittoria a metà per i cittadini, che avevano promesso «fuoco e fiamme» per tenere aperto il cinema di via Libertà: soprattutto perché la soluzione resta comunque temporanea, e per sua natura, non definitiva. Come se l’imminente brutta notizia fosse solo stata rinviata.
«L’Amministrazione comunale si è improvvisamente accorta che era possibile “convincere” CiSe e Andromeda, che è la società che ha in subappalto l’operatività del teatro, a prolungare la convenzione — spiegano con una punta di ironia i cittadini —. Comunque siamo contenti di questo risultato». Resta aperto il Marconi: anche se sulla sua testa pende sempre la spada di un bilancio comunale rigidissimo. «Entro fine anno bisognerà decidere se lasciare o togliere il Marconi dalla lista del bilancio che lo vede tra gli immobili da alienare — spiegano, consapevoli, i cittadini che avevano ipotizzato una cordata per salvare la sala —. Nel frattempo la giunta si è impegnata a proseguire la ricerca di eventuali soggetti culturali interessati alla partita». Il valore a bilancio dell’immobile, che al momento permette al patto di stabilità di non perdere il suo equilibrio, è di 800mila euro.
«Abbiamo sempre spiegato al sindaco anche la nostra volontà di costituire un’associazione culturale che possa fin da subito collaborare con gli attuali gestori, e in futuro, diventare un soggetto giuridico valido per la gestione del cinema, magari con forme di azionariato popolare».
La discussione quindi prosegue: questa mattina, sempre alle 11 e sempre nel cinema Marconi, i cittadini e le associazioni tornano a riunirsi alla luce di queste novità. Anche il consiglio comunale, se accettasse la proposta, sarà chiamato a discutere della questione.La telenovela del Marconi non sembra dunque finita: all’orizzonte sono previsti nuovi colpi di scena.
di Andrea Guerra
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