A MILANO CON LA SANTANCHÈ
Il tour della Le Pen: sostengo la vostra destra
MILANO - «La politica s' incarna», dice Marine Le Pen, e raddrizza la schiena, alza il tono, porta in giro - ieri e oggi in Italia - con la forza di un panzer i «valori» di una destra che vorrebbe liberare dalla definizione di «estrema». Candidata del Fronte nazionale all' Eliseo, scavalca il governo Sarkozy difendendo quelli che chiama i «nazionali» dai sostenitori della globalizzazione, dalla sinistra ai neogollisti tutti compresi. «Gli immigrati? Non ne devono entrare più in Francia. La pena di morte? Non mi piacciono gli assassini, la repressione funziona. L' Unione europea? Ci ha portato alla rovina». Accanto a lei, nell' incontro a Milano tra «due donne della destra europea», gestito dall' editorialista del Giornale Vittorio Feltri, il sottosegretario Daniela Santanchè diventa quasi moderata, anche se poi difende la sua posizione e anzi attacca: «C' è una grande moda in Italia di andare tutti al centro, a furia di essere moderati ho paura che si diventi solo modesti». La France Press batte il lancio: «Marine Le Pen si mostra con un membro del governo Berlusconi». Lei, alla ricerca di sponde che le diano un risalto internazionale (a novembre sarà anche negli Stati Uniti), fa lo slalom: a marzo è stata a Lampedusa con il leghista Borghezio, ieri mattina ha visto a Verona esponenti della destra sociale vicini al sindaco di Roma Alemanno, con il quale però oggi non sembra sia previsto un incontro nonostante la presentazione dell' autobiografia ( Controcorrente ) nella capitale. Certamente tiene a distanza i finiani, dei quali disprezza il «tradimento». E infine, nel dubbio, riserva una battuta a margine anche a Berlusconi: «Ha molto da farsi perdonare...».
Coppola Alessandra
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