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Completamente risaldata da Impregilo (non indagata) la passerella ciclopedonale di scavalco della SS36 era a rischio crollo. A realizzarla con materiale scadente la ditta Carpenfer di Castellamare di Stabbia. Lo ha reso noto la Procura di Monza, che in un’indagine condotta tra Lombardia e Campania ha iscritto nel registro degli indagati il proprietario Vuolo della Carpenfer con il figlio (con legami con il clan camorristico D’Alessandro) e altre tre persone per attentato alla sicurezza dei trasporti (punito con 10 anni di carcere), minacce, falsità ideologiche e falso in atto pubblico.
Di Sabrina Zocco
Cinque gli indagati per rischio crollo della passerella ciclopedonale di scavalco della SS36 a Cinisello Balsamo: Mario Vuolo, amministratore delegato della ditta Carpenfer di Castellamare di Stabbia, il figlio Pasquale Vuolo, Edmondo Troisi, direttore tecnico della Carpenfer, Alfio Cirami, indicato dagli inquirenti come “direttore di cantiere”, Ernesto Valiante, amministratore delegato della Italsoa spa (società che certifica la regolarità dei requisiti delle aziende che si candidano a lavorare negli appalti pubblici). Le imputazioni a carico dei cinque indagati raccontano di lavori di saldatura delle parti metalliche che compongono la struttura della passerella “gravemente mal eseguiti”, “con rilevante pericolo di deformazione e crollo”, ma anche di minacce (rivolte all’ex addetto alla sicurezza del cantiere) e di clima di condizionamento e di intimidazione.
Un tassello, quello della passerella ciclopedonale in località di Cinisello Balsamo, che si inserisce nell’inchiesta più ampia coordinata dalla procura di Monza tra Lombardia e Campania a seguito dei crolli delle opere realizzate dalla Carpenfer avvenuti su diversi tratti autostradali italiani.
Una vicenda, quella della passerella ciclopedonale, non nuova a noi De La Città, che ha visto impegnato il nostro fotografo Sergio Orfeo in un reportage fotografico in prossimità del cantiere. Materiale che unitamente alle notizie raccolte sul territorio abbiamo pubblicate sul cartaceo e in seguito sul sito. E proprio sul sito web del nostro giornale a dicembre 2012 abbiamo dato conto dei ritardi dei lavori di riqualificazione della SS36, imputabili per la direzione Anas a oltre 3 mila attraversamenti di reti idriche/elettriche/fognarie. Ritardi, a nostro avviso, imputabili anche alla vicenda giudiziaria che vedeva coinvolta l’azienda appaltata da Impregilo per la realizzazione della passerella ciclopedonale. Lavori i cui costi sono più che quintuplicati dagli iniziali 90 milioni a oltre 400 milioni di euro e che a tutt’oggi vanno a rilento a Cinisello Balsamo ingabbiando il quartiere Robecco e creando gravi disagi ai cittadini residenti e alle numerose attività, tra cui l’Hotel Best Western Monza e Brianza che ha subito rilevantissimi danni economici anche per via della soppressione del servizio di trasporto pubblico locale. In particolare la mancata apertura del sottopasso de Vizzi Casignolo, a fronte dell’apertura del tunnel di Monza, ha comportato un aumento del traffico e dei rischi per i pedoni, costretti ad attraversare tra buche e al buio (di sera) la SS36 in 40 secondi al semaforo posto all’uscita del tunnel.
Ritardi dei lavori che hanno spinto il Commissario Cristina Cirielli a chiederne notizia a Anas (direzione lavori).
di Sabrina Zocco
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