25 Aprile 1975 avevo 9
anni,e mi ricordo la città che ricordava la liberazione e i
telegiornali erano dedicati tutti all'evento mentre all'Ospedale
Maggiore di Milano stava terminando il calvario di un ragazzo,Sergio
Ramelli,il 29 aprile sarebbe morto dopo un agonia iniziata il 13
marzo.
Un ragazzo colpevole di
non pensarla come gli altri,colpito sotto casa da un attacco
vigliacco di almeno 4 persone a colpi di chiavi inglesi che non
pagheranno mai la colpa,anzi coperti e allineati dai “democratici”
iscritti all'allora P.C.I.
Testimonianza resa durante
il processo da Marco Costa:
« Ramelli capisce, si
protegge la testa con le mani. Ha il viso scoperto e posso colpirlo
al viso. Ma temo di sfregiarlo, di spezzargli i denti. Gli tiro giù
le mani e lo colpisco al capo con la chiave inglese. Lui non è
stordito, si mette a correre. Si trova il motorino fra i piedi e
inciampa. Io cado con lui. Lo colpisco un'altra volta. Non so dove:
al corpo, alle gambe. Non so. Una signora urla: Basta, lasciatelo
stare! Così lo ammazzate!" Scappo, e dovevo essere l'ultimo a
scappare. »
Testimonianza resa durante
il processo da Giuseppe Ferrari Bravo:
« Aspettammo dieci
minuti, e mi parve un'esistenza. Guardavo una vetrina, ma non dicevo
nulla. Ricordo il ragazzo che arriva e parcheggia il motorino. Marco
mi dice:"Eccolo", oppure mi dà solo una gomitata. Ricordo
le grida. Ricordo, davanti a me, un uomo sbilanciato. Colpisco una
volta, forse due. Ricordo una donna, a un balcone, che
grida:"Basta!". Dura tutto pochissimo...Avevo la chiave
inglese in mano e la nascosi sotto il cappotto. Fu così breve che
ebbi la sensazione di non aver portato a termine il mio compito. Non
mi resi affatto conto di ciò che era accaduto. »
Nel corso dell’assemblea
consiliare al Comune che fece seguito all’aggressione di Ramelli,
l’allora sindaco Aldo Aniasi dovette fronteggiare una turbolenta
seduta nel corso della quale, a fronte della condanna istituzionale
di prammatica dell’aggressione e alle risentite stigmatizzazioni
dell’accaduto dei partiti di destra, vi fu, tra il pubblico
presente, chi applaudì alla notizia del fatto e rivolse fischi al
rappresentante del MSI Tommaso Staiti di Cuddia delle Chiuse che
aveva in quel momento la parola.
Questo mi ricordo di quel
25 aprile così tanto lontano ma così tanto vicino che mi apri gli
occhi e nella testa di un bambino mi vennero tanti quesiti che mai
hanno avuto e mai avranno risposta.
25 aprile festa della
liberazione del ritorno alla “democrazia” democrazia che
permetteva a un ragazzo di morire dopo una lunga agonia di 48
giorni,democrazia che l'anno dopo sempre il 29 aprile veniva ucciso
con uno stile mafioso un consigliere comunale colpevole di
rappresentare il MSI Dn,una democrazia che i ha portato ha una
sudditanza alle Banche e alla Banca Centrale Europea dove siamo
liberi di pensare e parlare solo se pensiamo e parliamo come vogliono
loro,mai io no!!!
ANCHE SE TUTTI … IO NO !!! l'anziano gino V
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