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lunedì 19 maggio 2014

La FINE dell'Italia: entro 4 anni saremo 3° mondo, ecco le PROVE






- a cura di nocensura.com


Con l'entrata in vigore del Fiscal Compact e dell'ERF, è in arrivo la batosta finale sul nostro paese; ci toglieranno anche le mutande, ci relegheranno a tutti gli effetti ad essere una COLONIA: le nostre principali aziende, le 'eccellenze italiane' in mano ai privati se le sono già acquistate e le stanno acquistando; ora tocca ai beni pubblici, ad iniziare dalle principali aziende, le più importanti...

Chi ci segue da tempo sa bene a cosa ci stiamo riferendo: ne abbiamo parlato a partire dal 2011.

Oggi parliamo di crisi, oggi 'siamo' in crisi, ma ahimè, la crisi vera, deve ancora arrivare! Questo è niente rispetto allo scenario che si prospetta in questo paese, al di la delle 'confortanti' parole pronunciate ogni anno dai nostri politici, che prima "non vedevano la crisi" e oggi vedono "la fine della crisi", con la ripresa che puntualmente avrà inizio l'anno successivo... e poi quello successivo ancora, e ancora ancora e ancora! Un teatrino di infimo livello di cui sempre più italiani si stanno rendendo conto.

Questione di poco dovremo affrontare il CRACK dell'INPS: e saranno DOLORI. Nessuno ne parla, ma numeri alla mano, è INEVITABILE.

Le grandi aziende continuano a delocalizzare: l'inarrestabile processo di delocalizzazione non è ancora stato ultimato, e la "colpa" non dobbiamo darla alle imprese, ma a chi ha reso conveniente delocalizzare (anche se le multinazionali sono una estensione del sistema bancario) una vera e propria EUTANASIA per l'Italia: ci hanno lasciato morire, e la DISINFORMAZIONE ha coperto questa PRECISA STRATEGIA consapevole. Non può essere altrimenti: chi, potrebbe non capire, che rendere conveniente delocalizzare avrebbe distrutto l'economia italiana e di molte altre nazioni occidentali? (Germania a parte)

Mentre le piccole aziende CHIUDONO: perché non possono reggere la concorrenza di chi ha delocalizzato, e/o perchè la op-pressione fiscale è INSOSTENIBILE !!! 

E ora arrivano gli annunciati 'fiscal compact' ed ERF, a fare man bassa delle nostre aziende rimaste, almeno in parte, pubbliche, e magari anche dei beni demaniali: in Grecia stanno (s)vendendo le isolette, chissà che non possiamo farlo anche noi... ah no: noi stiamo SVENDENDO l'Italia intera...!!!

Editoriale a cura di nocensura.com
 
Siamo "alle porte con i sassi" dell'entrata in vigore del fiscal compact: di cui su questo blog abbiamo iniziato a parlare fin prima dell'approvazione, così come nel caso del MES (meccanismo europeo di stabilità) di cui iniziammo a parlare dai primi di Novembre del 2011, fino all'approvazione in aula e tutt'oggi.

Circa i drammatici effetti che avrà il trattato sulle nostre vite, vi rimandiamo a questo nostro articolo del Luglio 2012, che lo spiega in modo chiaro e semplice.

Dopo averci condotto nella spirale di un debito che prevedibilmente ed inevitabilmente  sarebbe aumentato sempre di più, fino ai livelli attuali, ora il sistema bancario ci chiede un ulteriore conto: si, perché questo si somma agli oltre 3.100 MILIARDI che abbiamo pagato SOLO A TITOLO DI INTERESSI negli ultimi 30 anni: una cifra MOSTRUOSA, di ben 1.000 MILIARDI di euro superiore all'attuale debito pubblico: una cifra colossale, che vale quanto 30 manovre finanziarie "lacrime e sangue", ma nei prossimi anni, oltre a pagare 80-90 miliardi all'anno di interesse, dovremo anche impegnarci nel diminuire il debito pubblico, in rate ventennali da 40-45 miliardi.

Renzi e gli altri politici pontificano in TV "che lo dobbiamo fare per i nostri figli"; parlano di sprechi, di malagestione, e qualcuno anche della corruzione e delle ruberie, come se il debito fosse provocato da questo: ed è ciò che crede la MAGGIORANZA DEGLI ITALIANI:

Nell'immaginario collettivo il debito è dovuto al fatto che lo Stato italiano ha chiesto prestiti: come fanno i privati con le banche, alle quali chiedono credito e lo rimborsano a rate; non è così!

Il debito pubblico NON è dovuto da richieste di credito dell'Italia nei confronti delle banche, centrali o non; NE dagli sprechi e dalle ruberie: che sono state sempre addebitate agli italiani mediante le tasse, che negli ultimi 30 anni sono aumentate vertiginosamente, certamente anche a casua della malagestione della cosa pubblica: ma anche e sopratutto per pagare gli interessi sul debito pubblico alle banche, che come dimostra la tabella sopra, (vedi l'articolo sui 3.100 mld pagati negli ultimi 30 anni) ha sempre ammontato a svariate decine di miliardi all'anno: una cifra che vale un paio di finanziarie "lacrime e sangue".

IL DEBITO PUBBLICO è la "normale" conseguenza del fatto che il SISTEMA MONETARIO è basato sul DEBITO: i soldi vengono ADDEBITATI e non ACCREDITATI allo Stato.

Le nazioni NON emettono moneta: l'emissione monetaria è gestita dalle banche centrali, che a loro volta sono di proprietà privata (1)

(1) Su Wikipedia sono elencati i soci della Banca d'Italia: ovvero, le banche private italiane, Compagnie assicurative, e una piccola percentuale detenuta dall'INPS; la Banca d'Italia è quindi di proprietà dei banchieri privati.

La Bce a sua volta è di proprietà delle banche centrali dei paesi che hanno aderito all'eurozona: la Banca d'Italia detiene il 12% delle quote. Essendo Banca d'Italia di proprietà delle banche private, possiamo affermare che questi possiedono il 12% della BCE. Le banche centrali di quasi tutte le nazioni del mondo sono gestite da banchieri privati.

Le nazioni emettono "titoli di Stato" e li collocano sul mercato: le banche investono su di essi, e ricevono un interesse; lo stato ottiene liquidità in questo modo. TUTTO L'AMMONTARE CIRCOLANTE, è stato emesso in questo modo.

Sull'intero ammontare monetario circolante, le nazioni pagano interessi.

E si tratta di un debito inestinguibile: poiché per ogni 100€ emessi, le banche chiedono un interesse annuale - ad esempio - del 3%: quindi dovremmo rimborsare 103€ dopo un anno: 106 dopo 2 anni, etc.

Il debito è una voragine inestinguibile: che poi viene ripagato con i BENI REALI, ovvero i pignoramenti, le svendite dei beni demaniali, etc. E così la carta straccia stampata senza nessuna riserva aurea, ne altro, diventa case, edifici, terreni, beni di ogni tipo.

Se considerate che vengono richiesti interessi sull'intero ammontare circolante di soldi, capite bene che la somma che dovrebbe essere risarcita è superiore, e pertanto il debito è INESTINGUIBILE.

Edison e Ford già nel 1921 scrivevano sull'ASSURDITA' TOTALE del fatto che anziché stampare moneta, lo stato se la facesse PRESTARE dai banchieri privati, corrispondendo loro un interesse. UNA TRUFFA IMMENSA!
 
Informatevi sul funzionamento del sistema monetario: sul signoraggio bancario, sulla vera origine del debito pubblico, e scoprirete la grande truffa, più difficile da credere, che da capire...


Staff nocensura.com

mercoledì 12 settembre 2012

L’unica politica possibile Savino Frigiola


Scopo della politica è quello di individuare soluzioni innovative, indirizzare, amministrare, 
incrementare le risorse nazionali, pubbliche e private, per conseguire il bene comune di 
tutti e di ciascuno. 
Mentre le scelte e gli indirizzi delle varie correnti e formazioni, politiche e culturali, 
possono essere soggettive, condivise od opinabili, un punto resta incontrovertibile: quello 
di preoccuparsi, in primis, di disporre delle necessarie risorse per realizzare i propri 
programmi enunciati e perseguiti. Senza questa verifica, senza un chiaro e realistico 
programma per il recupero delle risorse economiche, sciaguratamente cedute, nel passato, 
dalla politica al sistema bancario e monetario, qualunque azione intrapresa da una 
qualunque formazione politica di qualunque colore, risulta vana, velleitaria ed ingannevole 
verso il prossimo, verso i propri aderenti, verso la propria persona ed ancor peggio verso la 
propria famiglia.  
Posto che il miglior sistema conosciuto per produrre e distribuire la ricchezza, risulta 
quello dell’iniziativa privata e del libero mercato, con la  conseguente preminenza della 
meritocrazia, occorre fermamente stabilire il limite  invalicabile per tutte le attività di 
pubblico interesse , specialmente per quelle che non possono essere svolte in regime di 
concorrenza, le quali debbono assolutamente essere amministrate  pubblicamente.
(distribuzione acqua, gas, energia, sanità, nettezza urbana, autostrade, ecc.)
Sappiamo con precisione come e dove reperire le risorse per esaudire le istanze sociali, 
neglette sia dal polo di destra che da quello di sinistra, pertanto risulta inderogabile, 
nell’interesse comune, unire tutte le componenti politiche e culturali, non asservite ai 
poteri forti, per smascherare quelle al servizio dell’apparato bancario e monetario per riappropriarsi di quanto già appartiene al popolo sovrano. Solo successivamente potrà 
risultare giustificato avviare confronti e distinguo tra le eventuali diverse posizioni e 
soluzioni culturali. Il polo di destra non riesce più a governare, quello di sinistra non è in 
grado di subentrare, è arrivato il momento di prepararsi per SOSTITUIRE.  
Ci sono abbondanti ed impellenti motivi per spingere le persone ad un maggior impegno 
pubblico e sociale.  
Il grande vero motivo che deve spingere alla reazione le persone, è la ricerca 
all’affrancamento dalla schiavitù sempre più strisciante ed opprimente che il Mondialismo, 
nelle sue diverse forme attua, attraverso le proprie subdole articolazioni costituite dai 
potenti sistemi di distribuzione di ricchezza. Oggi , il sistema non palese di governo 
mondiale, cerca di annichilire, usando parassitariamente governi nazionali e governanti, le 
persone e le loro libertà.  
La leva principalmente usata è quella monetaria con il coinvolgimento dell’intero apparato 
bancario. 
Per comprendere definitivamente le conseguenze e le implicazioni, negative o positive, 
che si determinano in campo politico e sociale, mediante l’utilizzo appropriato o distorto 
della funzione monetaria, è opportuno formulare e rispondere correttamente alle due 
classiche domande: 
1 ) chi è il proprietario della moneta al momento della sua emissione, se della comunità 
che la utilizza o delle banche centrali, 
2 ) quale è l’ordine di grandezza del danno medio, che ne subisce la comunità nazionale 
derivante dall’indebita appropriazione del signoraggio monetario, da parte del sistema 
bancario e monetario nazionale ed internazionale. 

mercoledì 5 settembre 2012

Cos'è la deflazione? Come combatterla?


Il pericolo deflazione. La crescita della domanda di denaro si sta accompagnando ad un collasso di investimenti e consumi che gela l’economia. Le aziende, oltre alla difficoltà di onorare i propri debiti, devono diminuire la produzione per fronteggiare il calo dei compratori. E’ la lotta alla deflazione la sfida che le autorità centrali hanno di fronte. I consumi stanno già calando. I prezzi delle commodity sono scesi drasticamente e altrettanto accadrà per i prezzi di beni e servizi. Il fondo monetario internazionale ha previsto che nel 2009, dopo 70 anni, i Paesi più importanti del mondo si troveranno in una condizione di deflazione.

Ma cos'è la deflazione? Non è banalmente il contrario dell' inflazione? La deflazione è un fenomeno macroeconomico che consiste in un calo generalizzato dei prezzi. Essa può essere positiva se è dovuta da un' abbondanza di offerta, ma è sicuramente negativa quando è dovuta ad un calo della domanda. La deflazione quindi non è semplicemente il contrario dell' inflazione. Di fronte alla prospettiva di prezzi che continuano a calare, i consumatori rinviano gli acquisti, contando di comprarli successivamente ad un prezzo inferiore. Dietro ai prezzi che scendono ci sono soldi che ristagnano, imprese che chiudono, progetti di sviluppo che vengono accantonati, programmi aziendali archiviati.

Mentre l' inflazione penalizza i creditori e riduce i debiti, la deflazione rende questi debiti più pesanti perchè il debitore deve restituire una somma superiore a quella presa in prestito, perchè con i prezzi più bassi si comprano più beni e servizi di prima. Oltretutto mentre le terapie per combattere l' inflazione e raffreddare i prezzi abbondano, i rimedi contro la deflazione sono molto più difficili e incerti. I vecchi economisti infatti usavano definire la politica monetaria come una corda: la puoi tirare ma non spingere. Nemmeno dando il denaro gratuito, con tassi di riferimento nettamente inferiori all' inflazione, si è sicuri che qualcuno lo voglia prendere in prestito, come è accaduto in Giappone tra il 2000 e 2006, quando la Banca Centrale fu costretta a fissare un tasso d'interesse allo 0%, per favorire la circolazione di liquidità.

Le opportunità offerte dalla deflazione
Il rischio deflazione, che come detto costringe le Banche Centrali ad abbassare il costo del denaro, può presentarsi anche come un' opportunità per stipulare un mutuo a tasso fisso a scadenza medio lunga per chi non ha problemi di liquidità. Infatti proprio perchè i tassi di riferimento sono molto bassi si riescono ad ottenere Tan e Taeg decisamente convenienti. L' importante è scegliere il tasso fisso in modo da bloccare per sempre un interesse molto basso, senza cadere nel tranello del tasso variaile. Ad un primo sguardo quest' ultimo potrebbe sembrare più conveniente, ma una volta terminato il periodo deflattivo i tassi e le rate ricomincerebbero a correre.


Come sconfiggere la deflazione?
Secondo Dominique Strauss-Kahn, direttore generale del Fmi, ci vuole un cordinamento internazionale delle politiche economiche e fiscali. Tutti i paesi avanzati dovrebbero allentare il peso del fisco, così da sostenere i consumi privati, ciò non vuol dire allentare le imposte in egual misura in tutti i paesi ma diminuirle nello stesso periodo, facendo sempre attenzione a non causare l' effetto opposto, l' inflazione.

martedì 1 maggio 2012

PERCHE’ LA MONETA CARTACEA COSTA MOLTO MENO DELLA MONETA VIRTUALE

DI ANTONIO MICLAVEZ

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il costo di gestione della moneta fisica, ovvero della banconota di carta, è di gran lunga inferiore a quello della moneta elettronica; chi è quel tendenzioso che dice il contrario? Ovviamente la banconota deve girare libera, fuori dall'attuale sistema bancario, altrimenti il suo costo di gestione diventa quello - altissimo - della moneta elettronica. 

Lasciatemi spiegare. Stampare una banconota costa 2 €cent, ovvero 0,02€, e la circolazIone della stessa poi non costa nulla; io la passo a te, tu la passi a me..... Ci paghi l'iva e le tasse, ma a parte questo nessuno ci guadagna, nessuno ci lucra.

La banconota è solo un utile mezzo per facilitare lo scambio, il baratto; è un mezzo facilitatore, non deve essere una fonte di guadagno per gli intermediari dello scambio, nè essere presente in modo insufficiente diventando fattore limitante degli scambi. Ció in effetti accade finchè le banconote girano liberamente e in quantità adeguata, ovvero finchè la banca non ci mette lo zampino. Se io infatti faccio l'errore di depositare la banconota in banca e ritiro al bankomat i miei 100€, la mia banca si tiene 1.5€, ovvero l'1.5%. Se riverso quella banconota in banca e poi la ritiro al Bankomat per 67 volte, i 100€ sono spariti: se li è pappati la banca. E lì possiamo eccepire che pagare il bancario per mettere i soldi nel bancomat ha un costo che devo pagare, ma la giustificazione non regge nel caso delle transazioni bancarie con denaro virtuale: la banca si tiene la sua percentuale, e con una serie di passaggi che non sono neanche tanti si mangia tutto il capitale. Con rischio zero e fatica zero: oggi i software bancari te li tirano dietro, e puoi trasferire milioni con un "click". A Wörgel la moneta indipendente creata dal Comune nel 1932 passava di mano 57 volte all'anno. Gratis. 

Vuol dire che, solo il primo anno e poi "a gratis", il costo di ogni transazione era di 0,02 centesimi di € diviso 57 transazioni, 0,00035€  a transazione, ovvero neanche un 3millesimo di quanto mi chiede la banca per fare la stessa operazione. Inoltre, una volta pagati i 2 centesimi di costo della banconota, anche quella briciola non c'è più: l'uso del denaro diventa gratuito, e la banconota è nostra, NON delle banche centrali come accade tuttora, NON a debito com'è oggi. È finalmente nostra, il mondo è finalmente senza debiti. Chiaramente occorre che il denaro in circolazione sia sufficiente, altrimenti siamo obbligati continuamente ad andare in banca o al Bankomat. Cui prodest? Alla banca naturalmente, che ci lucra. Ed ha come scusa alla limitazione del circolante adduce l'esigenza di controllare ill circolante per evitare il riciclaggio. 

  A questo punto dobbiamo spendere due parole sul riciclaggio. Per riciclaggio, "Money laundry" in inglese ovvero "lavaggio di denaro", si intende rimettere in circolo denaro già esistente ma che ha mediato operazioni illecite. 

E per azioni illecite uno di aspetta che si intendano cose "brutte", non etiche. Immaginate il traffico di organi dei bambini del terzo mondo, i soldi derivati da furti, dalla vendita d'armi, dalla vendita di droga pesante a minorenni, dal finanziamento illegali dei partiti, dai furti della Tav, dai furti della Casta, i furti della Chiesa..... 

Invece nel capitolo "riciclaggio" sono compresi soprattuttoi soldi "in nero", ovvero derivati da normalissime transazioni commerciali che non vogliono sottostare alla manovra di rastrellamento di denaro del Bankiere, al pizzo di Agenzia Entrate ed Equitalia che lo appoggiano. E vengono quindi equiparati a soldi derivati da attività criminali, e l'evasore viene dipinto dai media come un criminale. Quando invece il criminale è il banchiere, il politico-banchiere che ha invaso il vertice del potere ed ha come unico scopo il saccheggio di Stato e Popolazione. 

Ma i monumenti si fanno ai soldati morti per le banche credendo di morire per la patria, non ai disertori che saggiamente si rifiutavano di sparare a degli sconosciuti per far piacere ai padroni, e così ora sui giornali - tutti di potere- finiscono In prima pagina con onori e gloria i paladini del sistema mafio-politico-finanziario, mentre nella cronaca nera ci finiscono i coraggiosi che hanno le palle di ribellarsi al furto statale di denaro, quelli che e per sopravvivere evadono l'estorsione - pardon-le tasse. 

Una cosa peró da puntualizzare sul riciclaggio è che vi è un riciclaggio a monte della creazione del denaro, ed è insito nella creazione del denaro. 

Tutto il denaro infatti è da considerarsi riciclato dal momento della creazione, in quando derivante da un'attività criminale legalizzata grazie a infiltrazioni bancarie nei vertici politici che permettono all'organizzazione ologarchica delle banche centrali di creare denaro in proprio in cambio di Titoli di Stato, ovvero dei titoli che indebitano le Nazioni per sempre, con un meccanismo che si autoalimenta, è insolvibile, e finisce per mettere in ginocchio le Nazioni. 

All'inizio era l'ex Governatore di Bankitalia che con ovvio conflitto di interessi saliva ai vertici politici. Ora metà dello Staff del Governo è formato da Bankieri che con ovvio conflitto d'interessi depredano lo Stato. Come? Continiando il micidiale meccanismo della creazione di denaro con creazine di debito pubblico (ovvero non riprendendosi la sovranità monetaria), e togliendo liquidità dalla circolazione con la scusa di far quadrare i bilanci statali. 

Ma senza denaro in circolazione l'economia non gira!! 

Siamo in una grave rarefazione monetaria, semplicisticamente chiamata "deflazione", creata con la scusa di evitare la temuta Inflazione. Ma la virtuosa Euflazione dov'è? Perchè non si mira ad una liquiditá adeguata a soddisfare le esigenze dei cittadini lavoratori in primis? La scaletta dei sacrifici attualmente è: Cittadini, Stato, Bankieri. Dovrebbe essere l'opposto. Sono i Cittadini che dovrebbero avere banconote a disposizione per far girare l'economia. Se è vero che il Money supply è uno stimato €6.000 miliardi, pgni cittadino dovrebbe avere a disposizione, di sua proprietá, 100.000€. Che servono per le transazioni, privi di interessi, privi di costi bancari. 

  Ma questo le banche lo odiano e il mestiere dell'Usura lo vieta. È per questo che vi vogliono far credere che il denaro elettronico costa meno. In effetti è vero, costa di meno a crearlo, ma oltre a costare mille volte di più la gestione, ha i seguenti svantaggi per il Cittadino: ci tiene controllati a ogni transazione, lucra su ogni operazione; se Draghi, Monti o la Goldman Sachs non ci eroga più il denaro in modo mirato o generalizzato, se si rompe il computer e il bankomat siamo a piedi. E così la banca fá di noi ció che vuole.

Chi se non un bankiere o un servo dei bankiere vorrebbe solo la moneta elettronica?

  Antonio Miclavez29.04.2012

martedì 24 aprile 2012

La paura del nero, i rossi e il Mar Giallo


Già li sento soffiare allarmati, per il trionfo di Marine Le Pen alle elezioni francesi. Paura, orrore, fantasmi del pas­sato che tornano...di Marcello VenezianiUuuuu.Già li sento soffiare allarmati, per il trionfo di Marine Le Pen alle elezioni francesi. Paura, orrore, fantasmi del passato che tornano...Ingrandisci immagineIn realtà Marine Le Pen non è il problema e non è la soluzione, ma è un segnale. Non è il problema perché il suo successo elettorale è un primo livello di risposta al problema dei francesi e degli europei: la svendita della sovranità politica, popolare e nazionale ai poteri finanziari, transnazionali e tecnocratici, la crisi economica che si abbatte sulla gente ma esonera i suddetti, il mal dell’euro,la dipendenza dalle banche centrali, la subalternità dell'Europa alla Germania. Questi sono i problemi, mica Le Pen.Certo, Marine Le Pen non è la soluzione, indica il livello d’allarme, la voglia di risposte radicali alla crisi, ma non ha concrete possibilità di governo, non ha potere di coalizione politica con i moderati o di alleanza con i poteri che contano. Ma è un segnale forte e tutto sommato utile, da cogliere.Qualcuno deve dar voce, corpo e credibilità a questa istanza, ma deve darne una versione composta e compatibile con un'alleanza più vasta. Una lezione anche per noi (finora l’ha capita solo Storace, arruolato da Marine).Mentre suonavano l’allarme rosso a livello mondiale per il voto alla Le Pen, nel Mar Giallo Russia e Cina facevano esercitazioni militari congiunte. Vi dice niente, vi ricorda qualcosa?Voi pensate alla Marine e i fantasmi nazi del passato remoto, mentre le navi degli eredi del comunismo, di Stalin e di Mao, mandano un segnale rosso, in tutti i sensi.