Ma pensiamoci, mettiamoci nei panni (certamente scomodi) di quei padri di famiglia, delle madri, dei figli che improvvisamente si ritrovano a spasso, dopo anni e anni di lavoro, con relativi contributi persi tra la nebbia. Si apre la strada della miseria, si cambia la vita, si sprofonda nel nulla. Niente denaro per pagare l'affitto, niente per pagare il mutuo, si regalano le rate già pagate alle banche, insieme all'abitazione per cui si sognava la prossima dimora, bisogna intaccare i pochi risparmi racimolati per sfamare se stessi e la propria famiglia. Il futuro appare nerissimo, senza via di scampo. Ci vuole un po' per ingoiare il rospo, sapendo di non avere alcuna colpa della situazione in cui ci si trova, ma poi, per alcuni, almeno, subentra lo spirito positivo di rimboccarsi le maniche e provare a cercare una qualche soluzione: curriculum, richieste disponendo la propria voglia di assumere qualsiasi tipo di lavoro (alla faccia di chi afferma che gli italiani non vogliono fare certi lavori, costringendo alla risorsa della mano d'opera straniera), lauree, diplomi nascosti, altrimenti … nisba. E poi aspettare giorni, mesi, anni...
DIETRO L'INDIFFERENZA DEI PIU' FORTUNATI CHE NON PENSANO CHE PRIMA O POI POTREBBE TOCCARE ANCHE A LORO...
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