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mercoledì 21 agosto 2013

TURISTI CAPRONI Vanno in ferie dove c’è guerra poi chiedono i danniallo Stato Migliaia di italiani sono andati sul Mar Rosso anche se damesi il Paese è a rischio. Adesso il Codacons pretende siano rimborsatidalla Farnesina

Vanno in ferie dove c’è guerra poi chiedono i danni allo Stato

Migliaia di italiani sono andati sul Mar Rosso anche se da mesi il Paese è a rischio. Adesso il Codacons pretende siano rimborsati dalla Farnesina

19/08/2013
Selvaggia e gli italiani kamikaze: Vanno in ferie dove c’è guerra
poi chiedono i danni allo Stato
Selvaggia Lucarelli
Qual è il tuo stato d'animo?
0
Dimenticate il dramma delle centinaia di morti avvolti nelle lenzuola nelle moschee, dei massacri nelle piazze, dei soldati saltati in aria ieri nel nord del Sinai. C’è una tragedia ben più seria e devastante che si è abbattuta sull’Egitto in queste giornate violente e convulse, una tragedia che non può rimanere sepolta dalla valanga di notizie trascurabili che ci arrivano dal paese dei faraoni: la tragedia degli italiani che hanno dovuto interrompere le vacanze in Egitto o, peggio, che sono rimasti bloccati lì qualche giorno in più del previsto. Davvero scandaloso che Papa Francesco, durante l’angelus domenicale, abbia invitato gli italiani a pregare per la pace in Egitto e non per le vacanze in santa pace degli italiani in Egitto. Fortuna che c’è il Codacons. Già, perché nel caso vi fosse sfuggito, nel caso in cui vi foste preoccupati di sapere cosa stia accadendo ai Fratelli musulmani e non a quelli italiani, i nostri turisti costretti a tornare in Italia in anticipo da Sharm per colpa di questi scassaballe di manifestanti che a Ferragosto, anziché fare una bella guerra di gavettoni a Formentera come tutti, si sono messi a fare una guerra civile, hanno deciso di chiedere  un risarcimento di 5000 euro di danni per famiglia alla Farnesina.

Leggi l'articolo di Selvaggia Lucarelli 

su Libero in edicola mertedì 20 agosto

lunedì 24 dicembre 2012

Il delirio del Codacons contro i nostri marò


DI MARIO GIORDANO

L'associazione dei consumatori critica "lo sperpero di denaro pubblico" impiegato per riportare in Italia Latorre e Girone per le feste di Natale

Delirio Codacons contro i marò
"Il loro ritorno? Soldi buttati"
di Mario Giordano
Adesso denunciano lo Stato perché ha portato a casa i due marò. Se non fosse una notizia, sarebbe una barzelletta: il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti contro le spese sostenute per far rientrare dall’India Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i militari italiani arrestati in India con l’accusa di aver ucciso due pescatori. Secondo i guru dei consumatori si tratterebbe di «sperpero di denaro pubblico», esattamente come il rimborso del mojito al Trota e del lecca lecca al suo collega in Consiglio regionale. Anche il volo aereo di rientro, per dire, a detta dell’associazione sarebbe giustificato quanto quello di Mastella (con figlio) a Monza per il famoso Gp. Ma insomma, si chiedono: com’è possibile che ai due militari non sia stato chiesto, come minimo, il prezzo del biglietto? (...)
Mario Giordano, su Libero di lunedì 24 dicembre, vi dà conto del delirio del Codacons contro i nostri marò, i militari italiani accusati in India. L'associazione dei consumatori, infatti, critica quello che definisce "lo sperpero di denaro pubblico" che è stato speso per riportare nel Belpaese per le vacanze di Natale Latorre e Girone.
Leggi il commento di Mario Giordano su Libero di lunedì 24 dicembre

lunedì 8 ottobre 2012

Vaccini, Gianni Lannes: "lo stato italiano avvelena i neonati"



di Gianni Lannes

Effetti indesiderati o ricercati per far soldi sulla pelle di esseri indifesi col pretesto scientifico? Il nome è quello di un killer legalmente autorizzato ad avvelenare i bambini e a trasformarli in pazienti cronici danneggiando irreversibilmente le loro difese immunitarie. Si chiama infatti “Infanrix Hexa”. E’ il vaccino esavalente dal costo di quasi 100 euro - prodotto dalla famigerata società britannica Glaxo Smith Kline, (condannata più volte negli Stati Uniti d’America per aver mandato all’altro mondo tante persone) - somministrato in un'unica soluzione. L'obbligo di legge per i neonati riguarda difterite, tetano, poliomelite, epatite b. Ma nella dose diffusa ci sono gli antigeni per altre due malattie infettive. Secondo l'stituto superiore di Sanità: "Copertura ottimale e nessun rischio provato, il vero scandalo è contrarre virus perché si rifiuta il vaccino". Dunque, solo in Italia salvo in alcune Regioni ove esse sono divenute facoltative (ad esempio il Veneto), sono obbligatorie, per tutti i nuovi nati, le seguenti vaccinazioni: antipoliomielitica (Legge 4 febbraio 1966 n° 51),antitetanica (Legge 20 marzo 1968 n° 419), antidifterica (Legge 6 giugno 1939 n° 891 - L. 27 aprile 1981 n° 166), antiepatite virale B (Legge 27 maggio 1991 n° 165, promulgata da Cossiga su proposta di Andreotti e De Lorenzo). «Mio figlio autistico a causa dei vaccini» ha denunciato l’infermiere Gabriele Milani. Come se non bastasse spesso nei centri vaccinali sono “offerte” e somministrate in unica seduta (contemporaneamente al vaccino esavalente) le vaccinazioni antipneumococcica (contiene 13 antigeni + Polisorbato 80, ovvero una sostanza sterilizzante) ed antimeningococcica C per tutti i nuovi nati.

La vaccinazione anti-epatite b (contenuta nell'esavalente) introdotta grazie alletangenti ricevute dall’ex Ministro della Salute Francesco De Lorenzo è totalmente illegale e truffaldina, in considerazione del fatto che l’ex Ministro è stato condannato in via definitiva dalla Corte di Cassazione «per il danno all’immagine arrecato alla pubblica amministrazione in relazione agli illeciti, accertati in sede penale, che avevano determinato una ingiustificata levitazione della complessiva spesa farmaceutica».

Sovente i genitori non lo sanno o non sono puntualmente informati dai medici (pediatri) preposti al servizio delle aziende sanitarie locali: così in una botta sola vengono iniettati ai pargoli oltre a quelli obbligatori, anche i raccomandati Haemophilus B e pertosse. Una madre: “Sette vaccini contemporanei alla prima somministrazione non sono troppi?”. Se sono obbligatori solo 4 vaccini (difterite, tetano, poliomelite, epatite b) perché invece se ne somministrano addirittura 6 e anche di più? C’è per caso qualche controindicazione se si usano esseri umani appena affacciati alla vita alla stregua di cavie? Il Codacons ha sporto una denuncia. Chi ci guadagna in valuta sonante e chi perde in termini di salute? Oltretutto anche in quelli obbligatori si annidano pericoli apparentemente invisibili: i metalli pesanti. Il decreto ministeriale del 27 giugno 2003 aveva messo al bando il mercurio: a distanza di 9 anni è ancora presente nella composizione come hanno certificato recenti analisi scientifiche e le disposizioni stabilite dall'Ente europeo per i farmaci. Non è tutto: negli adiuvanti compare anche l’alluminio in dosi macroscopiche. Secondo il ministero della Salute e l’istituto Superiore di sanità è tutto a posto e non c’è nessun pericolo. Inverosimile. Come la mettiamo con gli effetti collaterali e le malattie insabbiate?

Possibile che debba prevalere il profitto economico sulla salute? Tutto quel via vai di informatori scientifici delle grandi multinazionali farmaceutiche a qualcosa servirà, oppure no? Comunque la battaglia contro i fabbricanti di morte e la compiacente casta italiota di politicanti corrotti in veste di legislatori di comodo, non è perduta. Affiora qualche speranza: due sentenze giudiziarie, recentemente, hanno scosso il mondo della pediatria: c’è una relazione tra i vaccini obbligatori, somministrati ai nostri figli, e l’autismo. Lo hanno detto due giudici, a Rimini e a Torino, e nel secondo caso la Corte d’appello ha deciso un risarcimento da 1,8 miliardi di euro. Utili o dannosi? I vaccini quanto servono e quanto sono pericolosi? Perché sono obbligatori da noi e in Francia, ma nel resto d’Europa solo consigliati. Associazioni di genitori che hanno vissuto disgrazie cliniche dopo una vaccinazione, il Comilva ad esempio, pubblicano in Rete studi sconosciuti all’opinione pubblica. Per quale motivo il Governo Monti non rende noto il numero complessivo delle persone danneggiate nel nostro paese? Sarà un caso, ma la Legge 25 febbraio,1992, numero 210 parla chiaro: “Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati”. Che ragione c'era di promulgare una normativa del genere 230 anni fa se lo Stato è in regola? Signor Monti visto che lei parla correntemente inglese e bazzica sovente fuori dall’Italia, quali sono le modalità di importazione di specialità medicinali registrate all'estero?

Trucchi e pericoli - La litania affaristica è classica: questo vaccino per l’infanzia non contiene mercurio. Si tratta di una grave inesattezza a carico della salute dei bimbi. Una prova è contenuta in un’antecedente disposizione dell’EMEA (Ente Europeo per i Farmaci) risalente all’ 11 gennaio 2007. In questa disposizione (EMEA/CHMP/VWP/19541/2007) si cita testualmente che “il Thiomersale è un antimicrobico composto da mercurio organico che continua ad essere utilizzato sia nelle prime fasi di produzione, o come conservante nei vaccini”. Sono altresì suggerite nuove formule comunicative da inserire nei foglietti illustrativi a seconda che il Thiomersale (Thimerosal, Mercuriotiolato, Etilmercuriotiosalicilato) sia utilizzato come conservante o nella filiera produttiva. Nel primo caso, la frase “questo medicinale contiene thimerosal (un composto di mercurio organico, ndr) come conservante e pertanto è possibile che si verifichino reazioni di sensibilizzazione” è stata sostituita con la frase “ipersensibilità a qualsiasi componente del medicinale“. In sostanza si maschera un’informazione vitale in merito ad un prodotto che potrebbe causare una riconosciuta sensibilizzazione (reazione allergica). Nel secondo caso, se il Thiomersale utilizzato nel processo di produzione si traduce in livelli inferiori a 40 nanogrammi per dose, o livelli non quantificabili, non sono raccomandate ulteriori dichiarazioni da inserire nelle informazioni del prodotto. In sostanza è consentita l’omissione di informazioni pur essendo confermato che potrebbe ugualmente avvenire una sensibilizzazione (reazione allergica) al prodotto.
 
L’ultimo dato reso noto a riguardo dalla FDA segnala che nel periodo 1993/96, 7000 bambini nordamericani sono morti a seguito di reazioni avverse ai vaccini ed altri 333.000 hanno avuto danni permanenti. Un altro dato interessante viene dal Giappone, dove i casi di “sindrome da morte improvvisa” sono scomparsi, immediatamente dopo che l’età delle vaccinazioni obbligatorie è stata spostata dai due mesi di vita ai due anni. E’ ben noto alle autorità sanitarie che col boom dei casi di autismo infantile a partire dal 1992, i neonati hanno ricevuto per ciclo vaccinale un quantità variabile tra 125 e 175 mcg di mercurio, spropositata per il loro peso.

Nell’INFANRIX HEXA spacciato per “libero da sali di mercurio”, in realtà è contenutomercurio nella quantità di 10 ppb (parti di miliardo) ovvero 0,01 ppm (parti per milione) vale a dire 0,010 mg/Litro come conferma uno studio indipendente di ricercatori australiani (Austin DW, Shandley KA, Palombo EA) Mercury in vaccines from the Australian childhood immunization program schedule (Journal of Toxicology and Enviromental health. Part A. 2010;73(10):637-40).
Sebbene i livelli di Hg rilevati sono sostanzialmente più bassi di qualsiasi limite di sicurezza di esposizione stabilito, i risultati di questo studio rivelano appunto le inesattezze presenti nei messaggi di salute pubblica, nelle comunicazioni professionali, e nella documentazione ufficiale per quanto riguarda il contenuto di mercurio in questo vaccino per l’infanzia.

Inoltre, mancano studi relativi ai danni neurologici che possono essere causati in neonati di 3 mesi, 0,5 ppb di mercurio uccidono le cellule del neuroblastoma umano (Parran et al., Toxicol Sciences 2005; 86: 132-140), 20 ppb di mercurio distruggono la struttura delle membrane dei neuriti (Leong at al. - Neuroreport Journal 2001; 12: 733-37), 2 ppb di mercurio è la quantità massima contenuta nell’acqua potabile (disposizione EPA - massimo organo federale degli Stati Uniti) che potrebbe causare danno renale a lungo termine, 200 ppb di mercurio è il limite minimo stabilito dall’EPA affinché un liquido sia classificato come rifiuto pericoloso, i vaccini inutilizzati sono smaltiti come “rifiuti pericolosi a rischio infettivo” (ai sensi del Dpr 15 LUGLIO 2003, numero 254).

E ancora: leggendo il foglietto illustrativo di questo vaccino, si apprende che è contenuta anche una combinazione di alluminio (fosfato di alluminio e idrossido di alluminio) alla considerevole dose (sempre riferita al neonato) di 935 microgrammi per fiala. Un recente studio di alcuni neuroscienziati di Vancouver, CA. Shaw e L. Tomljenovic, prosegue la raccolta di domande critiche circa la presunta sicurezza dell’alluminio (presente praticamente in tutti i vaccini) e dimostra come gli effetti neurotossici sono altrettanto dannosi, se non peggiori, di quelli del mercurio.

L’alluminio è una comprovata neurotossina ed è l’adiuvante più comunemente utilizzato nei vaccini. Nonostante l'uso diffuso degli adiuvanti di alluminio, la comprensione della scienza medica in merito al loro meccanismo d’azione è ancora notevolmente scarsa. C’è anche una relativa scarsità di dati sulla tossicologia e la farmacocinetica di questi composti ma, nonostante questo, la fantasiosa nozione che l’alluminio nei vaccini è sicuro è spesso ampiamente accettata. Ricerche indipendenti, tuttavia, dimostrano che gli adiuvanti in alluminio hanno la potenzialità di indurre gravi disturbi immunologici e neurologici negli esseri umani. In particolare, l’alluminio sotto forma di adiuvante comporta un rischio di reazioni autoimmunitarie, infiammazioni cerebrali a lungo termine associate a complicazioni neurologiche con conseguenze negative, profonde e diffuse.
La possibilità che i benefici del vaccino sono sopravvalutati e il rischio di potenziali effetti avversi sottovalutati, non è rigorosamente valutata nella comunità medica e scientifica. Un altro elemento di preoccupazione è la mancanza di qualsiasi valutazione tossicologica sulla somministrazione concomitante di alluminio con altri composti tossici riconosciuti che sono ordinariamente costituenti delle preparazioni commerciali dei vaccini. Un esempio? L’elenco è lungo: formaldeide, formalina, fenossietanolo, fenolo, borato di sodio, polisorbato 80, glutaraldeide e tanti altri.

Il risultato è che i bambini assumono quantità molto più elevate rispetto agli standard di sicurezza considerati dalle agenzie regolatorie, e gli adulti stanno aggiungendo quantità elevate cumulative di alluminio nei loro corpi. Dei numerosi vaccini inoculati ai neonati, molti dei quali contengono alluminio, si è dimostrato come i bambini ottengono dosi circa 46 volte superiori a quelli considerati sicuri dalle agenzie governative. Queste megadosi possono avere un effetto devastante sul cervello, argomenta il professor Russell Blaylock (neurochirurgo, autore e docente universitario), causando danni al cervello nei bambini e l’insorgenza del Morbo di Alzheimer negli adulti. «L’alluminio è tossico. Un’avvincente ricerca ha dimostrato che l’alluminio è una neurotossina cumulativa, anche in piccole concentrazioni. Esso ha la tendenza a concentrarsi nell’ippocampo, una zona del cervello vitale per funzioni cruciali, tra cui apprendimento, memoria e comportamento - afferma l’esperto Blaylock - Recenti ricerche hanno dimostrato che l’alluminio nei vaccini sta producendo gravi problemi nel cervello dei bambini in via di sviluppo. Le prove sono schiaccianti, ma molti medici e funzionari le ignorano. Essi rifiutano di guardare le prove perché sono spaventati dalla potenza delle evidenze». Conclude Blaylock: «L’incidenza di disturbi neurologici, come la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson e Alzheimer sta esplodendo“: non è dovuta all’invecchiamento della popolazione. È a causa di tossine, come l’alluminio nei vaccini e non solo, e nessuno sta dicendo la verità».

Nell’estate 2008 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha affermato che la quantità settimanale di alluminio nella dieta (di una persona adulta) non dovrebbe superare 1 mg/Kg di peso corporeo, riducendo di ben sette volte la soglia precedente. In tale documento si fa riferimento ad alimenti (pane, dolci, biscotti, cereali, spinaci, funghi, lattuga), ai latti artificiali per neonati (necessità di fare controlli), ritenendo trascurabili le quantità di alluminio cedute da rotoli, vaschette, utensili da cucina e assolvendo le lattine. Sempre in tale documento si legge che: «Dopo l’assorbimento, l’alluminio si distribuisce in tutti i tessuti degli animali e dell’uomo accumulandosi in alcuni di essi, in particolare nelle ossa. Il principale trasportatore degli ioni di alluminio nel plasma è la proteina legante il ferro, la transferrina. L’alluminio è in grado di penetrare nel cervello e raggiungere la placenta e il feto».

Denuncia Codacons - La Corte dei Conti ha convocato il Codacons in merito allo scandalo dello spreco di soldi pubblici per vaccini pediatrici inutili se non addirittura pericolosi, a seguito del pregresso esposto di dicembre 2011. In Italia – spiega l’associazione – i vaccini obbligatori, contrariamente a quanto ritenuto dalla stragrande maggioranza dei genitori di bambini in età pediatrica, sono solamente quattro, cioè: 1- antidifterite, 2- antitetanica, 3 – antipoliomelite, 4 – antiepatite virale B. A stabilirlo è il D.M. 7 aprile 1999, che individua anche i vaccini “non obbligatori” [l’antimorbillo-parotite-rosolia (MPR) – la vaccinazione contro le infezioni invasive da Haemophilus influenzae b; altri vaccini non obbligatori spesso iniettati ai bimbi in età pediatrica sono l’antimeningococcica, l’antiparotite, l’antirosolia, etc…] Tuttavia nelle ASL – denuncia il Codacons – anziché informare correttamente i genitori in merito alla disciplina legislativa sui vaccini obbligatori per legge e quindi effettuare solamente i quattro vaccini obbligatori ai bambini in età pediatrica, viene fornito ed iniettato ai piccoli un nuovo vaccino esavalente che contiene anche due vaccini facoltativi ossia Pertosse ed infezioni da Haemophilus influenzale di tipo b. Non sono disponibili in unica soluzione solamente i quattro vaccini obbligatori! Ciò appare gravissimo soprattutto perché sembra che la somministrazione polivalente dei vaccini [siano essi in unica formulazione o somministrati l’uno dopo l’altro in un’unica seduta vaccinale], come ovviamente accade a maggior ragione con la somministrazione dell’esavalente, può comportare danni da sovraccarico e choc del sistema immunitario. Sul fronte economico, la procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici a carico del SSN, che deve acquistare e somministrare 6 vaccini anziché i 4 previsti dalla legge. La maggiore spesa a carico della collettività è pari a 114 milioni di euro all’anno. Il Codacons, che ha illustrato la questione alla Corte dei Conti, ha già inviato un esposto alla magistratura contabile, al Ministero della Salute e alla Procura della Repubblica di Roma, denunciando i fatti alla luce del possibili reati di truffa e abuso d’ufficio, e chiedendo di accertare il comportamento dell’AIFA Agenzia Italiana del Farmaco, essendo l’ente che autorizza nel paese la commercializzazione dei vaccini esavalenti oggi utilizzati nelle ASL Italiane.

Punto di vista - Maggiore è la spesa farmaceutica dei vaccini e più grande è il guadagno di Big Pharma. E’ ovvio che si aumenti il numero dei vaccini pediatrici (e non solo, come rivelatoci dalla pandemia bufala H1N1, dal nuovo focolaio di aviaria in Messico oppure addirittura dal prossimo vaccino antiobesità). Se le multinazionali farmaceutiche non ricercassero esclusivamente il profitto economico, avrebbero commercializzato anche i soli vaccini obbligatori (difterite, tetano, poliomielite, epatite virale B) in modo che i genitori che vogliono eseguire questi 4 vaccini avrebbero un’alternativa all’esavalente.

La vaccinazione dovrebbe essere una scelta, da valutare caso per caso, considerando esclusivamente il rapporto rischio-beneficio dopo aver ricevuto un’informazione corretta dalle autorità sanitarie. Invece i genitori sono presi alla sprovvista, a volte pressati e minacciati psicologicamente, accettano passivamente questo bombardamento al sistema immunitario del proprio figlio o della propria figlia e quel che è peggio non ricevono alcuna informazione riguardante la prevenzione dai danni vaccinali, colpevolmente minimizzati e sottaciuti come stabilito dall’articolo 7 della Legge 210 dell’anno 1992. Quante altre generazioni di bambini perderanno la salute per un cinico business?

Aluminum Vaccine Adjuvants Are they Safe
http://img18.imageshack.us/img18/7069/aluminumvaccineadjuvant.pdf

Do aluminum vaccine adjuvants contribute to the rising
http://img706.imageshack.us/img706/9079/doaluminumvaccineadjuva.pdf

Mercury in vaccines from the Australian childhood immunization
http://img339.imageshack.us/img339/4319/mercuryinvaccinesfromth.pdf

Safety of aluminium from dietary intake[1] - Scientific Opinion of the Panel on Food Additives, Flavourings, Processing Aids and Food Contact Materials (AFC)
http://img35.imageshack.us/img35/613/safetyofaluminiumfrom.pdf

EFSA: Safety of aluminium from dietary intake
http://img201.imageshack.us/img201/848/754.pdf

EMEA: CHMP Position Paper on Thiomersal Implementation of the Warning Statement Relating to Sensitisation
http://img72.imageshack.us/img72/9635/emeachmpvwp195412007.pdf

INFANRIX hexa
http://img39.imageshack.us/img39/5536/infanrixhexapreservativ.pdf


Esposto CODANCOS.

fonte: http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/2012/10/vaccini-lo-stato-italiano-avvelena-i.html

giovedì 23 agosto 2012

PUBBLICITÀ INGANNEVOLE "Belen aveva tatuata una farfallina?" Il quiz demenziale nasconde la fregatura In tv spot martellanti di un concorso a premi. E se si risponde, si finisce abbonati a un servizio che costa 24 euro al mese

"Belen aveva una farfallina?"
La fregatura del quiz demenziale
In palio solo un i-phone, un I-pad o 500 euro. Esposto del Codacons alla procura e all'antitrust

«Belen al Festival di San Remo aveva il tatuaggio di una farfallina o di una patatina? ». «Dai, completa il proverbio: ride bene chi ride...ultimo o primo?». Quiz da cerebrolesi. Che, però, nascondono un trucco (o una fregatura). Vanno in onda, da ormai diversi giorni, su diversi canali tv sotto forma di spot. Già, perchè rispondendo in modo esatto si può partecipare all'estrazione di alcuni premi. E infatti gli spot proseguono: «Rispondi via sms e puoi vincere un iPhone, un'i-Pad, uno schermo piatto o 500 euro di ricarica...».
Testimonial degli spot è il baffuto (e sempre piacente) Marco Predolin, noto presentatore televisivo negli anni ‘80. Ed ecco l'inghippo: chi risponde via sms per partecipare al concorso, viene abbonato a un servizio da 24,20 euro al mese (spesso dopo l'invio di un codice da inserire in un sito internet), che prosciuga le ricariche dei cellulari o viene addebitato in bolletta.
Il servizio e lo spot, scrive il quotidiano La Repubblica, sono di un'azienda torinese nota nel settore, David2 Spa (D2), e con quell'abbonamento manda all'utente un pacchetto di suonerie, loghi,giochi; ma sono molti i consumatori che vedono il concorso come uno specchietto per le allodole, per abbonarli a un servizio indesiderato, molto costoso. Il Codacons nei giorni scorsi ha fatto un esposto un esposto per pubblicità ingannevole alla Procura della Repubblica e all'Antitrust, che ora sta analizzando la faccenda. Già negli anni passati l'Antitrust aveva multato D2, svariate volte, per altre iniziative giudicate ingannevoli nei confronti del consumatore.
"Le reti Mediaset sono tempestate in questi giorni da questa pubblicità, quiz ridicoli con domande assurdamente facili", si legge in una nota del Codacons, secondo cui lo spot è ingannevole per molti motivi: appaiono solo in "caratteri minuscoli", sullo schermo televisivo, il costo del servizio e il fatto che il concorso ha un montepremi complessivo di appena 500 euro. Bisogna quindi pagare 24,20 euro al mese fino al 14 febbraio 2013, giorno dell'estrazione, per sperare di vincerne 500.

 http://www.liberoquotidiano.it

martedì 10 luglio 2012

"Il gasolio è cancerogeno" E c’è subito chi chiede il sequestro di tutti i diesel Uno studio dell’Oms scatena il Codacons, ma i produttori frenano: "Le vetture sono sicure"


Il Codacons dichiara guerra al diesel. L’associazione dei consumatori ha infatti presentato ieri un esposto alla Procura di Milano in cui chiede di bloccare la circolazione di tutti i veicoli a gasolio (non importa se Euro 1 o Euro 5) circolanti in provincia di Milano che, secondo una prima stima, sarebbero circa 1,8 milioni.
Pompa di benzina
Pompa di benzina
Ingrandisci immagine
Questi, infatti (ma anche quelli sulle strade del resto del mondo, ovviamente), secondo i risultati di una ricerca dell’Iarc, l’ente internazionale che si occupa della ricerca sul cancro per l’Organizzazione mondiale della sanità, emetterebbero allo scarico sostanze definite «cancerogeni certi» di Gruppo 1 che potrebbero causare tumori ai polmoni e alla vescica. Il condizionale è d’obbligo, nonostante la perentorietà del Codacons (che chiede anche un’indagine per individuare i responsabili dei danni fin qui arrecati alla popolazione dalla circolazione dei diesel), e per una lunga serie di motivi. Innanzitutto la ricerca dello Iarc, avviata nel 1988 sui lavoratori di alcune miniere statunitensi esposti ai fumi dei macchinari utilizzati nelle gallerie e poi seguiti nel corso delle loro vite, si basa sulle tecnologie allora impiegate, assolutamente datate. Non è poi trascurabile la qualità del combustibile usato a quei tempi in un Paese che sul diesel per autotrazione, non ha mai fatto seri investimenti. Gli esperti dell’Oms, tuttavia, non hanno dubbi: «Le prove scientifiche sono inconfutabili: le emissioni dei motori diesel causano il tumore del polmone», parola di Christopher Portier, dello Iarc.
Sfugge, anche ai non esperti, il passaggio logico dagli obsoleti bruciatori da miniera ai motori diesel che l’industria automobilistica europea è oggi in grado di fornire, veri campioni di efficienza che hanno dimezzato in pochi anni i consumi (e le relative emissioni di anidride carbonica che, questa volta, non viene tirata in ballo) e grazie ai filtri antiparticolato (diverse le sigle - Fap, Dpf - che li contraddistinguono, ma tutti ugualmente efficaci) hanno «permesso di ridurre», come ha spiegato Allen Schaeffer del Diesel Technology Forum proprio allo Iarc, «del 98% le polveri sottili e del 99% le emissioni di ossidi di azoto». Queste sono le sostanze che hanno un potere cancerogeno, ma un conto è produrle nel ciclo della combustione e un conto è emetterle, e il comparto automotive è al lavoro per arrivare al loro azzeramento negli scarichi, come con il sofisticato procedimento di urea nella fase di catalizzazione dei motori diesel che elimina i composti dell’azoto (tecnicamente, Nox). Sul fronte delle particelle (le famose Pm), poi, Dekra ha già proposto a livello europeo nuovi «opacimetri» (apparecchi che misurano le polveri sottili nei gas di scarico) capaci di rilevare anche le particelle più piccole che possono sfuggire a quelli oggi usati. Tutti questi progressi, non valutati dalla ricerca americana che ha esaminato persone esposte ai fumi oltre 25 anni fa, sono invece rilevati in un recente studio che viene ancora dagli Usa. Secondo la North Carolina University i grandi truck americani conformi agli standard di omologazione più recenti hanno mostrato una riduzione del 98% dei Nox e del 94% delle Pm.
Bloccare i diesel, secondo quanto chiesto dal Codacons, significherebbe non solo fermare il trasporto merci su gomma (i nostri truck sono virtuosi quanto quelli Usa, e forse di più) ma anche far ricadere ancora una volta sui mezzi di trasporto la responsabilità esclusiva della qualità dell’aria che respiriamo. Sei anni fa, e quindi ignaro della ricerca americana, il professor Umberto Veronesi sosteneva che lo smog non è una causa diretta del cancro. Nel frattempo automobili e camion sono diventati più amici dell’ambiente e i motori diesel ancora più virtuosi rispetto a quelli a benzina e non può quindi bastare una dichiarazione, ancorché autorevole come quella dell’Oms, per fermare la metà del parco circolante della provincia di Milano.
E un tale provvedimento non potrebbe non avere ripercussioni nel resto del Paese e dell'Europa che, per ora, non ha preso posizione.

domenica 25 marzo 2012

I padroni del barile? Sono invincibili I petrolieri si accordano sui prezzi per non farsi concorrenza e il Palazzo sta dalla loro parte. Contro di noi


Cose strane, cose arcane, cose da pazzi. Sfogli i giornali e ne trovi mille al dì. L’ultima è di ieri. Il Codacons, famoso per le sue iniziative eccentriche, stavolta forse ne ha azzeccata una giusta.Constatato l’aumento vertiginoso dei prezzi di benzina e gasolio, ha fatto un esposto alla cosiddetta autorità competente, e sono scattati i controlli della Guardia di finanza, che, a ben guardare, potevano scattare anche prima e senza bisogno di stimoli, dato che il rincaro dei carburanti è in atto senza requie dai tempi della conquista imperiale di Addis Abeba.
Benzina
Benzina

Il Duce è stato un anticipatore in tutti i campi e detiene ancora molti record. Transeat. È un fatto che le Fiamme gialle sono andate in giro a fare il pieno di qua e di là e si sono accorte di un fenomeno che noi avevamo scoperto da anni: ogni pretesto è buono per ritoccare - rigorosamente verso l’alto - il prezzo dei prodotti petroliferi. Che succederà? Facile indovinare. Niente. I petrolieri, quelli che comprano barili di oro nero, lo raffinano, lo vendono all’ingrosso e ne fissano le tariffe al dettaglio, sono ricchi sfondati. Ci sarà un perché. Quale? Mah! Siccome però siamo dotati di intuito, proviamo ad avanzare ipotesi maliziose.
Essi, i petrolieri, se ne fottono del mercato e non hanno voglia di farsi concorrenza tra loro.Per cui si mettono d’accordo e,da bravi colleghi,decidono all’unisono di alzare i prezzi degli idrocarburi; cosicché il consumatore, a qualsiasi distributore faccia rifornimento, paga la stessa cifra per ogni litro. Questo bel sotterfugio è stato definito dagli esperti in fregature con un’espressione tutt’altro che minacciosa: «Fare cartello». Il cui significato però è sinistro: un modo ingegnoso per svuotare le tasche agli automobilisti che hanno vuoto anche il serbatoio. Ecco spiegato perché i petrolieri sono sempre più ricchi, mentre i cittadini sono sempre più poveri. Non so se il lettore ci abbia fatto caso. Nel dubbio, conviene ricordare un particolare. Quando il prezzo del greggio sale, sale subito e proporzionalmente anche quello del prodotto finito, pronto per l’uso.
Trattasi di collaudato automatismo. Viceversa, quando cala il greggio, cala solo questo: benzina e gasolio col cavolo che costano meno. Perché? Mistero mai svelato, nonostante i tentativi dei soliti esperti di arrampicarsi sugli specchi per convincerci che siamo tonti se non comprendiamo faccende tanto semplici. In effetti sono semplicissime e traducibili in una parola: bidoni. E lo Stato che dice in proposito? Nulla.
Perché partecipa alla spartizione della torta carburanti. E lo fa furbescamente perfino a livello di linguaggio. Per non disgustare gli italiani, già strangolati dal fisco (in materia siamo primatisti mondiali), non osa chiamare tassa l’imposta sui suddetti carburanti; preferisce ricorrere a un sinonimo ignoto alla massa: accisa. Così uno pensa: sarà un obolo che dobbiamo devolvere quale risarcimento a chi è stato «acciso » (ucciso) mentre lavorava alla raffinazione del petrolio, o qualcosa del genere. E paga.
Le accise in effetti uccidono, ma lo fanno con garbo. Ogni litro di benzina, un balzello in costante ascesa. E così il prezzo al pubblico è diventato insostenibile. Adesso è arrivato il Codacons (sembra il nome di un Comune friuliano). Si illude, con la collaborazione della Guardia di finanza, di fare un buco nel petrolio.Ma farà un buco nell’acqua.
I padroni del barile sono invincibili, e lo Stato sta dalla loro parte. Contro di noi.