Vanno in ferie dove c’è guerra poi chiedono i danni allo Stato
Migliaia di italiani sono andati sul Mar Rosso anche se da mesi il Paese è a rischio. Adesso il Codacons pretende siano rimborsati dalla Farnesina
19/08/2013
Selvaggia Lucarelli
Dimenticate il dramma delle centinaia di morti avvolti nelle lenzuola nelle moschee, dei massacri nelle piazze, dei soldati saltati in aria ieri nel nord del Sinai. C’è una tragedia ben più seria e devastante che si è abbattuta sull’Egitto in queste giornate violente e convulse, una tragedia che non può rimanere sepolta dalla valanga di notizie trascurabili che ci arrivano dal paese dei faraoni: la tragedia degli italiani che hanno dovuto interrompere le vacanze in Egitto o, peggio, che sono rimasti bloccati lì qualche giorno in più del previsto. Davvero scandaloso che Papa Francesco, durante l’angelus domenicale, abbia invitato gli italiani a pregare per la pace in Egitto e non per le vacanze in santa pace degli italiani in Egitto. Fortuna che c’è il Codacons. Già, perché nel caso vi fosse sfuggito, nel caso in cui vi foste preoccupati di sapere cosa stia accadendo ai Fratelli musulmani e non a quelli italiani, i nostri turisti costretti a tornare in Italia in anticipo da Sharm per colpa di questi scassaballe di manifestanti che a Ferragosto, anziché fare una bella guerra di gavettoni a Formentera come tutti, si sono messi a fare una guerra civile, hanno deciso di chiedere un risarcimento di 5000 euro di danni per famiglia alla Farnesina.
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