LO STATO PADRONE E LA RIVOLUZIONE
Siamo con un debito pubblico (in buona compagnia peraltro) incolmabile ed ogni sforzo, ogni risorsa è intesa invece proprio per tentare di ridurlo, impresa impossibile...
Così la forbice dei poveri si allarga, mentre la coperta del bilancio si accorcia ed è costretta a riposizionarsi continuamente.
Oggi, come è noto ci sono grosse sacche di popolazione che rasentano la povertà (oppure ci sono già invischiate) e questo perché hanno perso il lavoro grazie alla crisi.
Nello stesso momento ci sono altri che, grazie a redditi un po' corposi vivono senza eccessive preoccupazioni. PER IL MOMENTO...
Sì, infatti è impensabile che lo Stato non si accorga prima o poi che mentre tanti muoiono di fame, questi, malgrado il peso eccessivo delle tasse (non parlo di evasori, ma di chi le tasse le paga fino all'ultimo soldo) riescono ancora ad avere una vita dignitosa, anche se in un certo qual modo precaria. Precaria nel senso che può finire da un giorno all'altro. Basta infatti che qualche loro affittuario non abbia più il denaro per pagare l'affitto che questi si ritrovano in … braghe di tela. Ed in più lo Stato, appunto non può esimersi dal chiedere ai “fortunati” un carico in più di imposte.
Mi sono dilungato su questa categoria di persone, in quanto, convinti di salvare i loro interessi sono le più conservatrici e, pur ammettendo che questa società fa veramente schifo, di fatto non muoverebbero un dito per cambiarla, con la paura che hanno di perdere tutto...
Ed invece alla fine toccherà anche a loro, quando i loro risparmi e le loro risorse serviranno a salvare lo Stato, od almeno sarà questa la scusa per requisire.
Ed allora rimpiangeranno di non avere pensato in tempo ad una rivoluzione che spazzasse via la corruzione, l'euro, l'Unione Europea e soprattutto il debito pubblico...
A SCANSO DI EQUIVOCI: RIVOLUZIONE=CAMBIAMENTO E NON NECESSARIAMENTE RIVOLTA VIOLENTA E SANGUINARIA...
Siamo con un debito pubblico (in buona compagnia peraltro) incolmabile ed ogni sforzo, ogni risorsa è intesa invece proprio per tentare di ridurlo, impresa impossibile...
Così la forbice dei poveri si allarga, mentre la coperta del bilancio si accorcia ed è costretta a riposizionarsi continuamente.
Oggi, come è noto ci sono grosse sacche di popolazione che rasentano la povertà (oppure ci sono già invischiate) e questo perché hanno perso il lavoro grazie alla crisi.
Nello stesso momento ci sono altri che, grazie a redditi un po' corposi vivono senza eccessive preoccupazioni. PER IL MOMENTO...
Sì, infatti è impensabile che lo Stato non si accorga prima o poi che mentre tanti muoiono di fame, questi, malgrado il peso eccessivo delle tasse (non parlo di evasori, ma di chi le tasse le paga fino all'ultimo soldo) riescono ancora ad avere una vita dignitosa, anche se in un certo qual modo precaria. Precaria nel senso che può finire da un giorno all'altro. Basta infatti che qualche loro affittuario non abbia più il denaro per pagare l'affitto che questi si ritrovano in … braghe di tela. Ed in più lo Stato, appunto non può esimersi dal chiedere ai “fortunati” un carico in più di imposte.
Mi sono dilungato su questa categoria di persone, in quanto, convinti di salvare i loro interessi sono le più conservatrici e, pur ammettendo che questa società fa veramente schifo, di fatto non muoverebbero un dito per cambiarla, con la paura che hanno di perdere tutto...
Ed invece alla fine toccherà anche a loro, quando i loro risparmi e le loro risorse serviranno a salvare lo Stato, od almeno sarà questa la scusa per requisire.
Ed allora rimpiangeranno di non avere pensato in tempo ad una rivoluzione che spazzasse via la corruzione, l'euro, l'Unione Europea e soprattutto il debito pubblico...
A SCANSO DI EQUIVOCI: RIVOLUZIONE=CAMBIAMENTO E NON NECESSARIAMENTE RIVOLTA VIOLENTA E SANGUINARIA...
Angelo Corretto
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