Non è un caso che gliepidemiologi si riferiscano ai primi decenni dopo la Seconda Guerra Mondiale come all’età d’oro dellavaccinologia. Sarebbe opportuno, sostengono in molti, definire tale periodo come il “periodo Hilleman”, in quanto è grazie al suo cervello e alle sue scoperte che sono salvate 8 milioni di vite all’anno. Maurice Ralph Hillemannasce il 30 agosto 1919 in una fattoria vicino a Miles City, Montana; sua sorella gemella muore durante il parto e la madre pochi giorni dopo. E’ il 1927 quando Hilleman, all’età di 8 anni, rischia di morire didifterite, un’infiammazione acuta provocata da un’infezione batterica sostenuta da Corybacterium diphtheriae, che colpisce le mucose di naso e gola, generando una massa grigia e spessa sulla gola che ne copre la parte posteriore, impedendo la respirazione e che ad oggi è eccellentemente controllata dalla vaccinazione. Hilleman intraprese gli studi di microbiologia presso l’Università di Chicago, incentrando i suoi primi lavori sulla Clamidia, una malattia a trasmissione sessuale che può danneggiare gli organi riproduttivi della donna, scoprendo che essa era provocata da un batterio dalla forma insolita e individuandone il trattamento. Maurice Hilleman ha prodotto un numero sbalorditivo di scoperte fondamentali ed è l’inventore di oltre 40 vaccini, compresi quelli che impediscono morbillo, parotite, rosolia, Haemophilus influenzae di tipo B, epatite A, epatite B, varicella. Durante la prima metà del 20esimo secolo, ci fu un’epidemia di poliomielite che colpì centinaia di migliaia di individui, lasciandone molti paralizzati, dipendenti da polmoni di ferro, ma provocandone la morte di molti altri.Nel 1952 furono segnalati solo negli Usa 57000 casi di poliomielite e 3000 morti.
Nel 1959, Bernice Eddy, un ricercatore presso il National Institutes of Health, tramite il suo microscopio ha notato qualcosa di strano: cellule renali di scimmia morivano senza un’apparente motivazione. Iniettò estratti renali di 8-10scimmie rhesus sottopelle in 23 criceti appena nati e nell’arco di 9 mesi constatò la comparsa di grandi tumori maligni su 20 criceti. Le scimmie rhesus sono una delle più note specie di scimmie del Vecchio Mondo, ampiamente utilizzate nella ricerca medica e biologica per creare vaccini non sono contro la poliomelite, ma anche per rabbia, vaiolo, farmaci per la gestione di HIV/AIDS, nonchè analisi delle cellule staminali e il sequenziamento del genoma. Nel 1960,Eddy, preoccupato che un virus di scimmia potesse contaminare il vaccino antipolio creato dal dottor James Salk qualche anno prima, nel 1955, di cui il governo aveva concesso la licenza per la distribuzione, decise condividere con Smadel, capo della divisione biologi del NIH, le sue scoperte, ma egli ritenne innocui. Sempre in quello stesso anno, ad un laboratorio Merck in Pennsylvania, il dottor Maurice Hilleman e il dottor Sweet isolarono il virus ,poi chiamato SV40, poichè è stato il 40esimo virus trovato nel tessuto renale delle scimmie rhesus).
Da allora la Nazione poteva intraprendere la sua lotta contro la poliomelite e 98 milioni di americani ricevettero almeno un’iniezione del vaccino Salk. Ma la gioia durò ben poco, dato che il New York Times, il 26 luglio 1961 diede una comunicazione che lasciò il popolo esterefatto: il vaccino Salk era stato contaminato! Il virus SV40 è quindi trasmigrato dalle scimmie all’uomo quando tra il 1955 e il 1961 miliardi di persone furono vaccinate contro la poliomelite e questa orribile conseguenza fu possibile per il fatto che i virus vaccinici utilizzati erano stati cresciuti su cellule di rene di scimmia, risultate in seguito infettate da SV40. Dai primi anni 90′si è focalizzata l’attenzione sulla correlazione tra SV40 e tumori umani qualimesoteliomi pleurici, tumori cerebrali, osteosarcomi e linfomi. Oltre all’amianto e alla radiazioni ionizzanti, recenti studi hanno suggerito il possibile ruolo del virus SV40 nell’insorgenza del mesotelioma maligno, basandosi sul fatto che l’iniezione intrapleurica di SV40 è in grado di introdurre mesotelioma maligno nel 100% degli animali da epserimento, indipendentemente dall’esposizione all’amianto.
Hilleman ha scoperto l’SV40 e gli adenovirus, che causano fino al 10% di tutte le infezioni delle alte vie respiratorie in bambini e adulti, fu il primo a purificare l’interferone, dimostrando che la sua espressione è indotta da RNA a doppio filamento. Durante la sua prestigiosa carriera, ha sempre auspicato una maggiore collaborazione tra l’industria, il mondo accademico e i ricercatori governativi per sviluppare una nuova generazione di vaccini. L’azienda farmaceuticaMerck avrebbe da tempo confessato di aver iniettato il micidiale virus SV40 ed altri virus letali, capaci di provocare il cancro, nella popolazione di tutto il mondo…e si spiegherebbe così l’aumento dei casi di tumore negli ultimi 50 anni. Prendendo tutto con le pinze, la sconvolgente intervista, condotta dallo studioso di storia medica Edward Shorter, sarebbe stata tagliata dal libro “The Health Century” proprio per le clamorose rivelazioni della Merck, la quale avrebbe ammesso di aver iniettato tramite vaccini il virus del cancro nella popolazione mondiale. Nel documentario “In Lies we trust: the CIA, Hollywood and Bioterrorism”, il dottor Leonard Horowitz intervista il massimo esperto di vaccini al mondo, il dottor Maurice Hilleman, deceduto poi nel 2005, che spiega i motivi per cui la Merck avrebbe, a suo avviso, diffuso l’Aids, la leucemia ed altre terribili malattie. Secondo lui, per far si che le colture di cellule animali o fetali con cui vengono preparati i vaccini moderni, accrescano il loro rendimento, vengono nutrite con siero di vacca, che detiene un alto potere di crescita. Così si viene a creare un liquido di coltura alquanto cancerogeno che viene iniettato nel vaccino per uccidere il virus. Questo, a detta del grande Hilleman, spiegherebbe forse l’aumento di tumori negli ultimi anni, soprattutto nel Paesi del Terzo mondo.
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